Il processo di cambiamento del contesto economico e finanziario legato, da una parte al Nuovo Accordo sul Capitale e dall'altra all’introduzione della Legge Quadro, genera nuove prospettive ed opportunita' per il sistema dei Confidi. L'evoluzione e la riorganizzazione del mondo bancario, alla luce della nuova normativa, dettata dall'esigenza di una maggiore attenzione ai rischi, fa emergere la necessita' di una ristrutturazione dei processi di istruttoria ed erogazione. In tale riorganizzazione anche i Confidi sono chiamati a ripensare le modalita' del loro intervento, unitamente alla verifica delle loro condizioni di economicita'. In questo contesto di cambiamenti esterni ed interni al Confidi, la presente ricerca si propone di: identificare le variabili cruciali che intervengono nella formazione del margine commissionale e in ultima analisi nell'equilibrio reddituale e patrimoniale; verificare la compatibilita' del costo attuale della garanzia rispetto al prezzo di mercato della stessa. Da un punto di vista metodologico, si e' dapprima fornito un modello di economicita' per poter stimare il livello commissionale minimo della garanzia, associabile ad ogni classe di rating del cliente, compatibile con le condizioni di equilibrio economico-patrimoniale del Confidi. Tale livello minimo commissionale e' stato poi raffrontato con il prezzo teorico di mercato massimo ottenuto come differenza tra il tasso di interesse teorico praticato dalla banca, rispettivamente in assenza e in presenza di una garanzia. Per l'applicazione empirica di quanto sopra precisato si sono utilizzati i bilanci di 28 Confidi artigiani lombardi che consentivano l'analisi sul triennio dal 2001 al 2003, con l'intento di valutarne le condizioni di equilibrio economico e patrimoniale. Ove necessario tali informazioni sono state integrate con i dati messi a disposizione da Artigiancredit Lombardia. I risultati della simulazione hanno evidenziato l'incompatibilita' tra i prezzi di mercato della garanzia, associabili ad ogni classe di rating, e le commissioni minime di equilibrio. Questa circostanza non deve sorprendere. In un sistema economico in cui le banche ed i Confidi hanno una identica capacita' di valutazione del merito creditizio, viene meno la ragione dell'esistenza dei Confidi. Essi sarebbero, al piu', graditi alle banche che desiderano trasferire il rischio di credito di categorie di clienti con un profilo qualitativo molto basso. La prospettiva, tuttavia, cambia qualora il Confidi, in base ai suoi standard valutativi, riesca a valutare diversamente l'affidabilita' del cliente, rispetto alla banca. In questo caso la simulazione ha evidenziato non solo spazi di intervento economicamente convenienti per i Confidi, ma soprattutto ha mostrato, in termini quantitativi, come il ruolo del consorzio di garanzia non debba essere solo quello di attivare la garanzia per ''consentire un tasso migliore'', bensi' quello di valutare meglio il merito creditizio del cliente. In tal modo, il rilascio della garanzia puo' diventare elemento accessorio. In questa logica appare urgente, per i Confidi, la necessita' di riprogettare i propri processi di istruttoria, erogazione e monitoraggio delle garanzie rilasciate, segmentando i clienti per classi di rating con l'annessa quantificazione della probabilita' di default.
Economicita' e adeguatezza dei livelli commissionali dei Confidi
PIATTI, Domenico
2006-01-01
Abstract
Il processo di cambiamento del contesto economico e finanziario legato, da una parte al Nuovo Accordo sul Capitale e dall'altra all’introduzione della Legge Quadro, genera nuove prospettive ed opportunita' per il sistema dei Confidi. L'evoluzione e la riorganizzazione del mondo bancario, alla luce della nuova normativa, dettata dall'esigenza di una maggiore attenzione ai rischi, fa emergere la necessita' di una ristrutturazione dei processi di istruttoria ed erogazione. In tale riorganizzazione anche i Confidi sono chiamati a ripensare le modalita' del loro intervento, unitamente alla verifica delle loro condizioni di economicita'. In questo contesto di cambiamenti esterni ed interni al Confidi, la presente ricerca si propone di: identificare le variabili cruciali che intervengono nella formazione del margine commissionale e in ultima analisi nell'equilibrio reddituale e patrimoniale; verificare la compatibilita' del costo attuale della garanzia rispetto al prezzo di mercato della stessa. Da un punto di vista metodologico, si e' dapprima fornito un modello di economicita' per poter stimare il livello commissionale minimo della garanzia, associabile ad ogni classe di rating del cliente, compatibile con le condizioni di equilibrio economico-patrimoniale del Confidi. Tale livello minimo commissionale e' stato poi raffrontato con il prezzo teorico di mercato massimo ottenuto come differenza tra il tasso di interesse teorico praticato dalla banca, rispettivamente in assenza e in presenza di una garanzia. Per l'applicazione empirica di quanto sopra precisato si sono utilizzati i bilanci di 28 Confidi artigiani lombardi che consentivano l'analisi sul triennio dal 2001 al 2003, con l'intento di valutarne le condizioni di equilibrio economico e patrimoniale. Ove necessario tali informazioni sono state integrate con i dati messi a disposizione da Artigiancredit Lombardia. I risultati della simulazione hanno evidenziato l'incompatibilita' tra i prezzi di mercato della garanzia, associabili ad ogni classe di rating, e le commissioni minime di equilibrio. Questa circostanza non deve sorprendere. In un sistema economico in cui le banche ed i Confidi hanno una identica capacita' di valutazione del merito creditizio, viene meno la ragione dell'esistenza dei Confidi. Essi sarebbero, al piu', graditi alle banche che desiderano trasferire il rischio di credito di categorie di clienti con un profilo qualitativo molto basso. La prospettiva, tuttavia, cambia qualora il Confidi, in base ai suoi standard valutativi, riesca a valutare diversamente l'affidabilita' del cliente, rispetto alla banca. In questo caso la simulazione ha evidenziato non solo spazi di intervento economicamente convenienti per i Confidi, ma soprattutto ha mostrato, in termini quantitativi, come il ruolo del consorzio di garanzia non debba essere solo quello di attivare la garanzia per ''consentire un tasso migliore'', bensi' quello di valutare meglio il merito creditizio del cliente. In tal modo, il rilascio della garanzia puo' diventare elemento accessorio. In questa logica appare urgente, per i Confidi, la necessita' di riprogettare i propri processi di istruttoria, erogazione e monitoraggio delle garanzie rilasciate, segmentando i clienti per classi di rating con l'annessa quantificazione della probabilita' di default.Pubblicazioni consigliate
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