Il contributo, presentato al Convegno di Milano (marzo 2006), ricostruisce l’attività letteraria di Vincenzo Monti negli anni in cui fu nominato “poeta del Governo”. Si tratta della stagione in cui più forte si fece sentire il peso della svolta cesarista di Napoleone, condizionando la produzione letteraria del periodo. L’opera di Monti di questi anni è sempre stata (da Emiliani Giudici e De Sanctis in poi) fortemente criticata e sottoposta ad accuse di debolezza morale e calcolo personalistico. Tali accuse - diventate vulgata critica - non hanno permesso di comprendere appieno le complesse sfaccettature dei versi di Monti, e anche il loro carattere intensamente problematico.
«Né io intendo d'essere il Cherilo d'Alessandro». Monti poeta del governo italiano
TONGIORGI, Duccio
2006-01-01
Abstract
Il contributo, presentato al Convegno di Milano (marzo 2006), ricostruisce l’attività letteraria di Vincenzo Monti negli anni in cui fu nominato “poeta del Governo”. Si tratta della stagione in cui più forte si fece sentire il peso della svolta cesarista di Napoleone, condizionando la produzione letteraria del periodo. L’opera di Monti di questi anni è sempre stata (da Emiliani Giudici e De Sanctis in poi) fortemente criticata e sottoposta ad accuse di debolezza morale e calcolo personalistico. Tali accuse - diventate vulgata critica - non hanno permesso di comprendere appieno le complesse sfaccettature dei versi di Monti, e anche il loro carattere intensamente problematico.Pubblicazioni consigliate
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