In questo articolo viene analizzata la recente sentenza del tribunale di Milano che ha condannato per truffa Wanna Marchi, Stefania Nobile e Francesco Campana sulla scorta dei prevalenti orientamenti giurisprudenziali e dottrinali in materia di truffa, evidenziando la mancanza, nel caso specifico, dei comportamenti delittuosi che configurano questo reato. Dopo un’analisi del progetto di legge sul Condizionamento mentale, si compie una comparazione tra i comportamenti delle sette e quelli della Chiesa cattolica, per evidenziare che entrambi rientrerebbero nella copertura normativa di questa figura di reato.
L'imbonitrice bolognese e lo stregone tedesco
TINCANI, Persio
2006-01-01
Abstract
In questo articolo viene analizzata la recente sentenza del tribunale di Milano che ha condannato per truffa Wanna Marchi, Stefania Nobile e Francesco Campana sulla scorta dei prevalenti orientamenti giurisprudenziali e dottrinali in materia di truffa, evidenziando la mancanza, nel caso specifico, dei comportamenti delittuosi che configurano questo reato. Dopo un’analisi del progetto di legge sul Condizionamento mentale, si compie una comparazione tra i comportamenti delle sette e quelli della Chiesa cattolica, per evidenziare che entrambi rientrerebbero nella copertura normativa di questa figura di reato.File allegato/i alla scheda:
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