Il lavoro analizza il partito politico nel suo aspetto di azienda di erogazione che coordina in un’unità sistemica aspetti di pura erogazione, aspetti di gestione patrimoniale e aspetti di gestione di veri e propri sistemi produttivi. In particolare, dopo averne definito le caratteristiche in termini aziendali, si analizzano gli obblighi di rendicontazione annuale previsti per il partito sulla base delle innovazioni introdotte dalla legge n. 2 del 2 gennaio 1997, la quale ha riformato la precedente disciplina in tema di informativa di bilancio dei partiti contenuta nella legge n. 659 del 18 novembre 1981 (basata fondamentalmente su un bilancio finanziario consuntivo a struttura obbligatoria) introducendo una modalità di rappresentazione dei valori patrimoniali, economici e finanziari espressione della composita dinamica gestionale del partito, nel rispetto del principio della competenza economica, attraverso prospetti epilogativi a struttura obbligatoria: il rendiconto d'esercizio, composto da stato patrimoniale e conto economico, la nota integrativa e la relazione sulla gestione. Il lavoro ha inoltre evidenziato i limiti informativi del bilancio d’esercizio che da solo non riesce a soddisfare con pienezza le esigenze di rendicontazione del partito politico. Il bilancio d’esercizio, che è volto a fornire un sistema minimo comune di valori e di informazioni sull’andamento economico, patrimoniale e finanziario, non offre infatti un’idonea informativa circa gli obiettivi, le modalità scelte per perseguirli, i risultati conseguiti ed i benefici da questi derivanti, aspetti che sono invece di forte rilievo in riferimento alla tipologia aziendale considerata. Al riguardo nello scritto è stata evidenziata l’esigenza della ricerca di un’informativa trasparente che permetta la comunicazione con la pluralità degli stakeholder coinvolti, a vario titolo, nella sua articolata dinamica aziendale del partito e l’importanza di realizzare un processo di “due and proper rendering of accounts”, ascrivibile ad aspetti coinvolgenti gli obiettivi, le modalità prescelte nel perseguirli, la coerenza delle azioni poste in essere con la missione dichiarata. In questa prospettiva il lavoro sviluppa un possibile modello concettuale di rendicontazione sociale per il partito fondato su un sistema coinvolgente: - l’individuazione e l’esplicitazione dell’identità; - l’attività istituzionale; - l’allocazione delle risorse; - la relazione di missione. Su questa base si è evidenziata l’importanza di una complementare rendicontazione sociale del partito, la quale non è da intendersi come mero esercizio stilistico o d’immagine, ma come strumento di comunicazione e di gestione. La rendicontazione sociale deve infatti porsi come scelta consapevole in termini sia di opportunità offerte, sia di impatto sui complessivi processi di comunicazione del partito. Una modalità di rendicontazione come quella esposta comporta infatti un cambiamento nel sistema informativo del partito, che non può esaurirsi nella contabilità tradizionale, ma richiede una concomitante raccolta di dati e informazioni nella prospettiva e secondo gli obiettivi che presiedono alla rendicontazione sociale. Ciò significa che i sistemi informativi devono trovare un’implementazione che li vede integrati e che conduce alla redazione di sistemi di valori e informazioni di complementare importanza per la conoscenza del partito: il bilancio d’esercizio e il bilancio di missione.
Possibili percorsi di accountability nel partito politico
SERVALLI, Stefania
2005-01-01
Abstract
Il lavoro analizza il partito politico nel suo aspetto di azienda di erogazione che coordina in un’unità sistemica aspetti di pura erogazione, aspetti di gestione patrimoniale e aspetti di gestione di veri e propri sistemi produttivi. In particolare, dopo averne definito le caratteristiche in termini aziendali, si analizzano gli obblighi di rendicontazione annuale previsti per il partito sulla base delle innovazioni introdotte dalla legge n. 2 del 2 gennaio 1997, la quale ha riformato la precedente disciplina in tema di informativa di bilancio dei partiti contenuta nella legge n. 659 del 18 novembre 1981 (basata fondamentalmente su un bilancio finanziario consuntivo a struttura obbligatoria) introducendo una modalità di rappresentazione dei valori patrimoniali, economici e finanziari espressione della composita dinamica gestionale del partito, nel rispetto del principio della competenza economica, attraverso prospetti epilogativi a struttura obbligatoria: il rendiconto d'esercizio, composto da stato patrimoniale e conto economico, la nota integrativa e la relazione sulla gestione. Il lavoro ha inoltre evidenziato i limiti informativi del bilancio d’esercizio che da solo non riesce a soddisfare con pienezza le esigenze di rendicontazione del partito politico. Il bilancio d’esercizio, che è volto a fornire un sistema minimo comune di valori e di informazioni sull’andamento economico, patrimoniale e finanziario, non offre infatti un’idonea informativa circa gli obiettivi, le modalità scelte per perseguirli, i risultati conseguiti ed i benefici da questi derivanti, aspetti che sono invece di forte rilievo in riferimento alla tipologia aziendale considerata. Al riguardo nello scritto è stata evidenziata l’esigenza della ricerca di un’informativa trasparente che permetta la comunicazione con la pluralità degli stakeholder coinvolti, a vario titolo, nella sua articolata dinamica aziendale del partito e l’importanza di realizzare un processo di “due and proper rendering of accounts”, ascrivibile ad aspetti coinvolgenti gli obiettivi, le modalità prescelte nel perseguirli, la coerenza delle azioni poste in essere con la missione dichiarata. In questa prospettiva il lavoro sviluppa un possibile modello concettuale di rendicontazione sociale per il partito fondato su un sistema coinvolgente: - l’individuazione e l’esplicitazione dell’identità; - l’attività istituzionale; - l’allocazione delle risorse; - la relazione di missione. Su questa base si è evidenziata l’importanza di una complementare rendicontazione sociale del partito, la quale non è da intendersi come mero esercizio stilistico o d’immagine, ma come strumento di comunicazione e di gestione. La rendicontazione sociale deve infatti porsi come scelta consapevole in termini sia di opportunità offerte, sia di impatto sui complessivi processi di comunicazione del partito. Una modalità di rendicontazione come quella esposta comporta infatti un cambiamento nel sistema informativo del partito, che non può esaurirsi nella contabilità tradizionale, ma richiede una concomitante raccolta di dati e informazioni nella prospettiva e secondo gli obiettivi che presiedono alla rendicontazione sociale. Ciò significa che i sistemi informativi devono trovare un’implementazione che li vede integrati e che conduce alla redazione di sistemi di valori e informazioni di complementare importanza per la conoscenza del partito: il bilancio d’esercizio e il bilancio di missione.Pubblicazioni consigliate
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