Il testo qui pubblicato è la versione neoaramaica di un inno natalizio molto popolare tra i cristiani di tradizione siriaca. L’innografo ricostruisce le parole che la madre di Gesù cantava a Betlemme al figlio appena nato. La “ninna nanna” che l’autore sostiene di aver carpito dalla voce incantevole di Maria è in realtà un prodigio di retorica teologica; non c’è nulla di psicologico o di realistico nel canto della madre per il suo neonato, anche se la dolcezza della scena evocata dall’inno deve aver avuto un ruolo non secondario nel suo successo. Per favorire il confronto tra le versioni classiche e quella neoaramaica, due testi sono proposti in sinossi, neoaramaico nella colonna di destra e siriaco classico nella colonna di sinistra. Il testo siriaco classico rappresenta di fatto un abbozzo di edizione critica delle versioni a stampa finora edite. La versione neoaramaica, finora inedita, è conservata da un codice del British Museum e riflette il tipo di lingua descritto da Edward Sachau come koine neoaramaica parlata a Mosul verso la fine del XIX secolo. Da un punto di vista letterario, il testo si inserisce nella tradizione e nel gusto della poesia religiosa popolare dei caldei del Nord Iraq. Si tratta infatti della traduzione di un testo liturgico classico nel linguaggio poetico moderno, il cui utilizzo da parte di dotti pastori della chiesa sira orientale è attestato dalla fine del XVI secolo. Il testo neoaramaico è accompagnato dalla traduzione italiana dell'editore e araba del copista; segue puntuale commento linguistico-dialettologico e letterario.

(2006). La versione neoaramaica di un inno siriaco per Natale [book chapter - capitolo di libro]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/19530

La versione neoaramaica di un inno siriaco per Natale

MENGOZZI, Alessandro
2006-01-01

Abstract

Il testo qui pubblicato è la versione neoaramaica di un inno natalizio molto popolare tra i cristiani di tradizione siriaca. L’innografo ricostruisce le parole che la madre di Gesù cantava a Betlemme al figlio appena nato. La “ninna nanna” che l’autore sostiene di aver carpito dalla voce incantevole di Maria è in realtà un prodigio di retorica teologica; non c’è nulla di psicologico o di realistico nel canto della madre per il suo neonato, anche se la dolcezza della scena evocata dall’inno deve aver avuto un ruolo non secondario nel suo successo. Per favorire il confronto tra le versioni classiche e quella neoaramaica, due testi sono proposti in sinossi, neoaramaico nella colonna di destra e siriaco classico nella colonna di sinistra. Il testo siriaco classico rappresenta di fatto un abbozzo di edizione critica delle versioni a stampa finora edite. La versione neoaramaica, finora inedita, è conservata da un codice del British Museum e riflette il tipo di lingua descritto da Edward Sachau come koine neoaramaica parlata a Mosul verso la fine del XIX secolo. Da un punto di vista letterario, il testo si inserisce nella tradizione e nel gusto della poesia religiosa popolare dei caldei del Nord Iraq. Si tratta infatti della traduzione di un testo liturgico classico nel linguaggio poetico moderno, il cui utilizzo da parte di dotti pastori della chiesa sira orientale è attestato dalla fine del XVI secolo. Il testo neoaramaico è accompagnato dalla traduzione italiana dell'editore e araba del copista; segue puntuale commento linguistico-dialettologico e letterario.
book chapter - capitolo di libro
2006
Mengozzi, Alessandro
File allegato/i alla scheda:
Non ci sono file allegati a questa scheda.
Pubblicazioni consigliate

Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/19530
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact