Il saggio presenta i risultati di un’indagine condotta nel 2003 e indirizzata ad un campione di rappresentanti dei lavoratori membri delle RSU avente come obiettivo la raccolta di informazioni circa la presenza e l’incidenza di innovazioni organizzative negli stabilimenti, il grado di soddisfazione dei lavoratori, le relazioni industriali. Il questionario, disegnato in collaborazione con le tre confederazioni sindacali della provincia di Bergamo, è stato spedito alle RSU operanti in 130 stabilimenti di imprese industriali della suddetta provincia, ottenendo un tasso di risposta del 68% circa. La compilazione dei questionari è stata realizzata congiuntamente dalle diverse componenti sindacali presenti nelle RSU di stabilimento, in modo che ne risultassero informazioni altamente rappresentative. L’indagine è inserita in una ricerca più ampia nell’ambito della quale un analogo questionario è stato anche rivolto ai manager dei medesimi stabilimenti permettendo così di verificare l’eventualità di una diversa percezione dei lavoratori e dei loro rappresentati – rispetto a quella manageriale – relativamente ai fenomeni indagati. I principali fatti stilizzati emersi dall’indagine rivolta alle RSU sono così sintetizzabili: a) pur in un contesto critico rispetto ai livelli di occupazione, di competitività e di stagnazione economica, la densità, le relazioni industriali rimangono robuste e significative e ciò è anche rispecchiato nella buona tenuta dei tassi di sindacalizzazione nei luoghi di lavoro; b) permane tuttavia un’attitudine manageriale scarsamente orientata al coinvolgimento dei dipendenti e delle loro rappresentanze; infatti pratiche di coinvolgimento delle RSU si realizzano in forme parziali e su specifiche materie, lasciando alla regolazione unilaterale materie importanti; dove presenti le pratiche di coinvolgimento si concretano più durante le fasi di progettazione che non durante quelle di implementazione, gestione incrementale dei cambiamenti, controllo e valutazione; c) le commissioni, che si dimostrano essere importanti esperienze di democrazia industriale e luoghi di produzione di conoscenza sono utilizzate solamente in poco più del 20% dei casi; d) secondo le RSU, le difficoltà e i fallimenti legati all’innovazione e al cambiamento organizzativo dipendono dalla permanenza di un modello tradizionale di relazioni industriali.
Nuove forme di organizzazione del lavoro e pratiche di coinvolgimento: verso quali relazioni industriali incamminarsi?
CRISTINI, Annalisa;LEONI, Riccardo
2005-01-01
Abstract
Il saggio presenta i risultati di un’indagine condotta nel 2003 e indirizzata ad un campione di rappresentanti dei lavoratori membri delle RSU avente come obiettivo la raccolta di informazioni circa la presenza e l’incidenza di innovazioni organizzative negli stabilimenti, il grado di soddisfazione dei lavoratori, le relazioni industriali. Il questionario, disegnato in collaborazione con le tre confederazioni sindacali della provincia di Bergamo, è stato spedito alle RSU operanti in 130 stabilimenti di imprese industriali della suddetta provincia, ottenendo un tasso di risposta del 68% circa. La compilazione dei questionari è stata realizzata congiuntamente dalle diverse componenti sindacali presenti nelle RSU di stabilimento, in modo che ne risultassero informazioni altamente rappresentative. L’indagine è inserita in una ricerca più ampia nell’ambito della quale un analogo questionario è stato anche rivolto ai manager dei medesimi stabilimenti permettendo così di verificare l’eventualità di una diversa percezione dei lavoratori e dei loro rappresentati – rispetto a quella manageriale – relativamente ai fenomeni indagati. I principali fatti stilizzati emersi dall’indagine rivolta alle RSU sono così sintetizzabili: a) pur in un contesto critico rispetto ai livelli di occupazione, di competitività e di stagnazione economica, la densità, le relazioni industriali rimangono robuste e significative e ciò è anche rispecchiato nella buona tenuta dei tassi di sindacalizzazione nei luoghi di lavoro; b) permane tuttavia un’attitudine manageriale scarsamente orientata al coinvolgimento dei dipendenti e delle loro rappresentanze; infatti pratiche di coinvolgimento delle RSU si realizzano in forme parziali e su specifiche materie, lasciando alla regolazione unilaterale materie importanti; dove presenti le pratiche di coinvolgimento si concretano più durante le fasi di progettazione che non durante quelle di implementazione, gestione incrementale dei cambiamenti, controllo e valutazione; c) le commissioni, che si dimostrano essere importanti esperienze di democrazia industriale e luoghi di produzione di conoscenza sono utilizzate solamente in poco più del 20% dei casi; d) secondo le RSU, le difficoltà e i fallimenti legati all’innovazione e al cambiamento organizzativo dipendono dalla permanenza di un modello tradizionale di relazioni industriali.Pubblicazioni consigliate
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