Mette a tema le trasformazioni avvenute nel pensiero di Galileo e di Descartes sulla nozione di vita. Attraverso la sua fisica matematica, Galileo opera una trasformazione del biologico, in senso ontologico e gnoseologico. In questo nuovo schema, il corpo animato o sensitivo, “l’animale senziente” di Galileo diventa il produttore di funzioni cognitive complesse: “accoglie le operazioni non ascrivibili alla sola estensione e si fa artefice della sensazione”. A differenza del corpus cartesiano, tuttavia, la trasformazione operata da Galileo non inaugura pienamente un discorso scientifico in quanto l’assenza, nel testo galileiano, di una spiegazione anatomo-fisiologica del corpo senziente impedisce di operare nel biologico una ridefinizione in termini scientifici, come effettuerà poi il linguaggio fisiologico di Descartes. Si tratta di un aumento di complessità, nella teoria cartesiana, che non è priva di effetti sul piano del rapporto vita-morte: il dislivello galileiano tra l’animale vivo e morto si affievolisce nel testo cartesiano dove si consuma quella scissura tra l’anima e la vita messa in campo dal modello meccanico che neutralizza la distinzione tra la vita e la non vita e consente di spiegare la differenza tra la vita e la morte nei soli termini di trasformazioni nei movimenti del corpo
Il movimento della vita tra Galileo e Descartes
BONICALZI, Francesca
2006-01-01
Abstract
Mette a tema le trasformazioni avvenute nel pensiero di Galileo e di Descartes sulla nozione di vita. Attraverso la sua fisica matematica, Galileo opera una trasformazione del biologico, in senso ontologico e gnoseologico. In questo nuovo schema, il corpo animato o sensitivo, “l’animale senziente” di Galileo diventa il produttore di funzioni cognitive complesse: “accoglie le operazioni non ascrivibili alla sola estensione e si fa artefice della sensazione”. A differenza del corpus cartesiano, tuttavia, la trasformazione operata da Galileo non inaugura pienamente un discorso scientifico in quanto l’assenza, nel testo galileiano, di una spiegazione anatomo-fisiologica del corpo senziente impedisce di operare nel biologico una ridefinizione in termini scientifici, come effettuerà poi il linguaggio fisiologico di Descartes. Si tratta di un aumento di complessità, nella teoria cartesiana, che non è priva di effetti sul piano del rapporto vita-morte: il dislivello galileiano tra l’animale vivo e morto si affievolisce nel testo cartesiano dove si consuma quella scissura tra l’anima e la vita messa in campo dal modello meccanico che neutralizza la distinzione tra la vita e la non vita e consente di spiegare la differenza tra la vita e la morte nei soli termini di trasformazioni nei movimenti del corpoPubblicazioni consigliate
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