Nel corso degli anni gli hedge funds hanno dimostrato tanto di saper creare quanto di poter diffondere il rischio sistemico all’interno dei mercati finanziari; inoltre, gli stessi sono stati coinvolti, prevalentemente negli Stati Uniti, in un numero rilevante di scandali e frodi finanziarie che hanno seriamente danneggiato i loro investitori. Il Dodd-Frank Act è stato adottato dal legislatore americano nel 2010, nel contesto della legislazione post-crisi, come risposta perlopiù al primo dei due menzionati problemi posti da questi veicoli finanziari allo scopo di mantenere la stabilità finanziaria. Il secondo problema, invece, ancora oggi, stenta ad essere considerato una vera e propria priorità da parte dei regulators in considerazione del fatto che solo investitori sofisticati, istituzionali e/o patrimonialmente solidi – pertanto asseritamente in grado di valutare l’opportunità di un investimento e di sopportarne il rischio – possono acquistare quote o azioni di tali fondi. Questa impostazione legislativa, tuttavia, non appare del tutto condivisibile alla luce dei numerosi casi di frodi in cui gli hedge funds sono stati coinvolti con relativo danno a carico dei loro investitori. E sebbene lo stesso Dodd-Frank Act annoveri – per il vero contraddittoriamente – tra i suoi obiettivi anche la “protection of consumers from abusive financial services practices” non sembra che le sue disposizioni siano in grado di raggiungere tale finalità politico-legislativa. In un contesto come l’attuale in cui l’Amministrazione americana ha recentemente dichiarato di volere abolire numerose previsioni del Dodd-Frank Act per alleggerire gli oneri regolamentari in capo agli operatori bancari e finanziari, in palese contro-tendenza, l’articolo “denuncia” l’inappropriatezza e l’insufficienza delle attuali regole ad evitare e contrastare (o perlomeno minimizzare) i potenziali pericoli creati da questi peculiari fondi di investimento ed evidenzia la pericolosità di un ulteriore abbassamento del livello di regolamentazione e supervisione.
(2017). The U.S. (un)regulation of hedge funds (L'inadeguata regolazione degli hedge funds negli Stati Uniti) [journal article - articolo]. In RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO DELL’ECONOMIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/200944
The U.S. (un)regulation of hedge funds (L'inadeguata regolazione degli hedge funds negli Stati Uniti)
Bodellini, Marco
2017-01-01
Abstract
Nel corso degli anni gli hedge funds hanno dimostrato tanto di saper creare quanto di poter diffondere il rischio sistemico all’interno dei mercati finanziari; inoltre, gli stessi sono stati coinvolti, prevalentemente negli Stati Uniti, in un numero rilevante di scandali e frodi finanziarie che hanno seriamente danneggiato i loro investitori. Il Dodd-Frank Act è stato adottato dal legislatore americano nel 2010, nel contesto della legislazione post-crisi, come risposta perlopiù al primo dei due menzionati problemi posti da questi veicoli finanziari allo scopo di mantenere la stabilità finanziaria. Il secondo problema, invece, ancora oggi, stenta ad essere considerato una vera e propria priorità da parte dei regulators in considerazione del fatto che solo investitori sofisticati, istituzionali e/o patrimonialmente solidi – pertanto asseritamente in grado di valutare l’opportunità di un investimento e di sopportarne il rischio – possono acquistare quote o azioni di tali fondi. Questa impostazione legislativa, tuttavia, non appare del tutto condivisibile alla luce dei numerosi casi di frodi in cui gli hedge funds sono stati coinvolti con relativo danno a carico dei loro investitori. E sebbene lo stesso Dodd-Frank Act annoveri – per il vero contraddittoriamente – tra i suoi obiettivi anche la “protection of consumers from abusive financial services practices” non sembra che le sue disposizioni siano in grado di raggiungere tale finalità politico-legislativa. In un contesto come l’attuale in cui l’Amministrazione americana ha recentemente dichiarato di volere abolire numerose previsioni del Dodd-Frank Act per alleggerire gli oneri regolamentari in capo agli operatori bancari e finanziari, in palese contro-tendenza, l’articolo “denuncia” l’inappropriatezza e l’insufficienza delle attuali regole ad evitare e contrastare (o perlomeno minimizzare) i potenziali pericoli creati da questi peculiari fondi di investimento ed evidenzia la pericolosità di un ulteriore abbassamento del livello di regolamentazione e supervisione.File | Dimensione del file | Formato | |
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