Durante l’adolescenza il gruppo dei pari costituisce un luogo dove il soggetto vive e sperimenta nuove strategie cognitive e comportamentali, attraverso meccanismi di proiezione ed identificazione. Le relazioni con i pari possono anche costituire un terreno particolarmente fertile per la condivisione di comportamenti devianti, quando il gruppo è incline a sperimentare azioni devianti. In questi casi, il singolo individuo adolescente, dall’identità fragile e alla ricerca di una costruzione di sé, finisce per diventare facile ostaggio del gruppo dei pari. Pertanto, il gruppo può assumere una funzione di fattore precipitante verso la delinquenza adolescenziale. Studiare la devianza minorile di gruppo, significa osservare e comprendere attentamente quali sono le caratteristiche peculiari delle aggregazioni giovanili che tendono a commettere atti devianti e in particolare, analizzare tanto le modalità con cui i minorenni arrivano a compiere reati di gruppo, quanto le connotazioni specifiche che questi episodi assumono rispetto agli adulti, alla società nel suo insieme. L’ipotesi generale da cui partono gli autori è che nell’azione gruppale si possano individuare sia intenzioni che scopi individuali, ma soprattutto si può assistere alla formazione di intenzioni gruppali che finiscono per essere prevalenti sul terreno dell’agire situazionale. Gli autori analizzano alcuni casi peritali che riguardano 10 soggetti: in particolare, sono state analizzate le storie e le caratteristiche di dieci soggetti minorenni autori di reati commessi in gruppo o in coppia, nonché le dinamiche dei relativi fatti-reato.
(2004). I minori devianti e l'influenza del gruppo nelle azioni violente [journal article - articolo]. In TERAPIA FAMILIARE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/20452
I minori devianti e l'influenza del gruppo nelle azioni violente
DE LEO, Gaetano;
2004-01-01
Abstract
Durante l’adolescenza il gruppo dei pari costituisce un luogo dove il soggetto vive e sperimenta nuove strategie cognitive e comportamentali, attraverso meccanismi di proiezione ed identificazione. Le relazioni con i pari possono anche costituire un terreno particolarmente fertile per la condivisione di comportamenti devianti, quando il gruppo è incline a sperimentare azioni devianti. In questi casi, il singolo individuo adolescente, dall’identità fragile e alla ricerca di una costruzione di sé, finisce per diventare facile ostaggio del gruppo dei pari. Pertanto, il gruppo può assumere una funzione di fattore precipitante verso la delinquenza adolescenziale. Studiare la devianza minorile di gruppo, significa osservare e comprendere attentamente quali sono le caratteristiche peculiari delle aggregazioni giovanili che tendono a commettere atti devianti e in particolare, analizzare tanto le modalità con cui i minorenni arrivano a compiere reati di gruppo, quanto le connotazioni specifiche che questi episodi assumono rispetto agli adulti, alla società nel suo insieme. L’ipotesi generale da cui partono gli autori è che nell’azione gruppale si possano individuare sia intenzioni che scopi individuali, ma soprattutto si può assistere alla formazione di intenzioni gruppali che finiscono per essere prevalenti sul terreno dell’agire situazionale. Gli autori analizzano alcuni casi peritali che riguardano 10 soggetti: in particolare, sono state analizzate le storie e le caratteristiche di dieci soggetti minorenni autori di reati commessi in gruppo o in coppia, nonché le dinamiche dei relativi fatti-reato.Pubblicazioni consigliate
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