Giovanni Bianchi e la tradizione medico-naturalistica partenopea

From the recovered pieces of a scientific mosaic, scattered by G. Bianchi in the correspondence with A. Catani, it emerges the image of a Neapolitan medical republic and a lively “naturaliter lincea” capital city, heir to the late seventeenth-century culture of the Accademia degli Investiganti. Despite the polemical temperament, Bianchi is able to recognize and appreciate the merits of the Neapolitan “novatores”, the innovative discoveries and the printed productions of Domenico Cirillo, Domenico Cotugno, Francesco Serao and Giovanni Maria Della Torre. The itinerary traveled by the author intertwins, together with the esteem for Morgagni, the controversy over lithotomy, the condemnation of superstition and miracles, the confirmed fame of Bianchi, as an influential scholar of zoology, marine fauna and natural history.

Dalle recuperate tessere di un mosaico scientifico, sparse da G. Bianchi nel carteggio con A. Catani, emerge l’immagine di una repubblica medica napoletana e di una vivace capitale già “naturaliter lincea”, erede della cultura tardo seicentesca dell’Accademia degli Investiganti. Nonostante il temperamento polemico, il Bianchi è in grado di riconoscere e apprezzare i meriti dei novatores partenopei, le innovative scoperte e le produzioni a stampa di Domenico Cirillo, Domenico Cotugno, Francesco Serao e Giovanni Maria Della Torre. Nell’itinerario percorso dall’a. s’intreccia, insieme con la stima verso Morgagni, con la polemica sulla litotomia, la condanna sulla superstizione e i miracoli, la confermata fama del Bianchi, quale autorevole studioso di zoologia, di fauna marina e storia naturale.