Today, the European institutions recognize a substantial value of the rule of law, on which, along with other values, the EU is based. It also has an effect when the Member States intervene in the field of application of European law: in this case, they are subject both to the “centralized” control of the Commission and the Court of Justice, through the actions for infringement of the Treaties, and to the “diffuse” control entrusted to national judges, who can not apply incompatible domestic legislation. In addition, there are the two procedures – one of mere censure, the other of sanctions – governed by art. 7 TEU, the “European mechanism for the rule of law”, which provides for an annual dialogue between all interested parties, and the recent Regulation no. 2020/2092 which provides for the withdrawal of European funding assigned to a member country if it violates the rule of law, jeopardizing sound financial management or the financial interests of the EU. To oppose these developments, Polish Prime Minister Morawiecki asked his Constitutional Tribunal to ascertain whether some of the corollaries of the primacy of EU law are inconsistent with the national Constitution. On October 7, 2021, the Polish Constitutional Tribunal upheld the governmental appeal, opening a very serious legal and institutional crisis with the European Union.

Oggi le istituzioni europee riconoscono una valenza sostanziale allo Stato di diritto, su cui, insieme ad altri valori, si fonda l’UE. Esso dispiega i suoi effetti anche quando gli Stati membri intervengono nell’ambito di applicazione del diritto europeo: in tal caso, essi sono sottoposti sia al controllo “accentrato” della Commissione e della Corte di giustizia, mediante la procedura d’infrazione, sia a quello “diffuso” affidato ai giudici nazionali, che possono disapplicare la normativa interna incompatibile. A ciò si affiancano le due procedure – una di mera censura, l’altra sanzionatoria – disciplinate dall’art. 7 TUE, il “meccanismo europeo per lo Stato di diritto”, che prevede un dialogo annuale tra tutte le parti interessate, ed il recente regolamento n. 2020/2092 che dispone la revoca dei finanziamenti europei a favore dei Paesi membri, che violino i principi dello Stato di diritto compromettendo la sana gestione finanziaria o gli interessi finanziari dell’UE. Per cercare di opporsi a tali sviluppi, il premier polacco Morawiecki ha chiesto al proprio Tribunale costituzionale di accertare se alcuni dei corollari del primato del diritto UE siano contrari alla Costituzione nazionale. Il 7 ottobre 2021 il Tribunale costituzionale polacco ha accolto il ricorso governativo, aprendo un gravissima crisi giuridico-istituzionale con l’Unione europea.

(2021). La tutela dello Stato di diritto nell’Unione europea post Covid-19 [journal article - articolo]. In FORUM DI QUADERNI COSTITUZIONALI RASSEGNA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/204986

La tutela dello Stato di diritto nell’Unione europea post Covid-19

Troilo, Silvio
2021-01-01

Abstract

Today, the European institutions recognize a substantial value of the rule of law, on which, along with other values, the EU is based. It also has an effect when the Member States intervene in the field of application of European law: in this case, they are subject both to the “centralized” control of the Commission and the Court of Justice, through the actions for infringement of the Treaties, and to the “diffuse” control entrusted to national judges, who can not apply incompatible domestic legislation. In addition, there are the two procedures – one of mere censure, the other of sanctions – governed by art. 7 TEU, the “European mechanism for the rule of law”, which provides for an annual dialogue between all interested parties, and the recent Regulation no. 2020/2092 which provides for the withdrawal of European funding assigned to a member country if it violates the rule of law, jeopardizing sound financial management or the financial interests of the EU. To oppose these developments, Polish Prime Minister Morawiecki asked his Constitutional Tribunal to ascertain whether some of the corollaries of the primacy of EU law are inconsistent with the national Constitution. On October 7, 2021, the Polish Constitutional Tribunal upheld the governmental appeal, opening a very serious legal and institutional crisis with the European Union.
articolo
2021
Oggi le istituzioni europee riconoscono una valenza sostanziale allo Stato di diritto, su cui, insieme ad altri valori, si fonda l’UE. Esso dispiega i suoi effetti anche quando gli Stati membri intervengono nell’ambito di applicazione del diritto europeo: in tal caso, essi sono sottoposti sia al controllo “accentrato” della Commissione e della Corte di giustizia, mediante la procedura d’infrazione, sia a quello “diffuso” affidato ai giudici nazionali, che possono disapplicare la normativa interna incompatibile. A ciò si affiancano le due procedure – una di mera censura, l’altra sanzionatoria – disciplinate dall’art. 7 TUE, il “meccanismo europeo per lo Stato di diritto”, che prevede un dialogo annuale tra tutte le parti interessate, ed il recente regolamento n. 2020/2092 che dispone la revoca dei finanziamenti europei a favore dei Paesi membri, che violino i principi dello Stato di diritto compromettendo la sana gestione finanziaria o gli interessi finanziari dell’UE. Per cercare di opporsi a tali sviluppi, il premier polacco Morawiecki ha chiesto al proprio Tribunale costituzionale di accertare se alcuni dei corollari del primato del diritto UE siano contrari alla Costituzione nazionale. Il 7 ottobre 2021 il Tribunale costituzionale polacco ha accolto il ricorso governativo, aprendo un gravissima crisi giuridico-istituzionale con l’Unione europea.
Troilo, Silvio
(2021). La tutela dello Stato di diritto nell’Unione europea post Covid-19 [journal article - articolo]. In FORUM DI QUADERNI COSTITUZIONALI RASSEGNA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/204986
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