Capitalism and global vectors. "Diffused" territorialities and a-geographical propensities. - This article is based on the Thomas Piketty's "Capital in the Twenty-First Century". The main objective of this contribution is to underline the intrinsic global propensity of capitalism. Two historical examples has been given to enforce this kind of theoretical approach: the first one is about the United States, taking some Piketty's reflections; the other one is about the United Provinces during their Golden Age, not considered by Piketty. In both the two cases, the rise of the capitalism seems to have followed the same directions and similar steps: the use of the land and the rise of a capitalistic way of thinking in a strict link with territory; the international trades and the progressive estrangement from a territorial perspective in the rise of a financial economy. This process can be seen as a natural one for the capitalistic economy, but it reveals a deep paradox of capitalism: this one needs the territorial approach in the first moment to be affirmed and then it moves away from any territorial link to assume a international and "a-geographical" perspective.

Le analisi proposte in quest'articolo si basano sul libro di Thomas Piketty "Il Capitale nel XXI Secolo". Lo scopo principale che questo contributo si prefigge è di sottolineare l'intrinseca dimensione globale propria del capitalismo. Per dare corpo a questa tesi, che si fonda su un approccio principalmente teoretico, vengono proposti due esempi storici: da una parte quello degli Stati Uniti, che prende le mosse da alcune riflessioni avanzate proprio da Piketty; dall'altro, invece, quello delle Province Unite nel loro sviluppo del Secolo d'oro, non considerato dall'autore. In entrambi i casi l'affermazione del capitalismo sembra aver seguito le medesime traiettorie e similari passaggi: anzitutto l'uso della terra e un rapporto stringente col territorio nell'avanzare della mentalità capitalistica; poi, l'affermazione dei commerci internazionali e il progressivo allontanamento da una prospettiva territoriale, nell'ascesa anche di un'economia di tipo finanziario. Questo processo può essere visto come caratteristico dell'economia capitalistica, ma rivela un paradosso profondo di questa, che per poter affermarsi in un primo momento necessita di un approccio territoriale, per poi distaccarsi da quest'ultimo per assumere infine una dimensione internazionale e "a-geografica".

(2015). Capitalismo e vettori globali. Territorialità «diffuse» e propensioni a-geografiche [journal article - articolo]. In RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/208340

Capitalismo e vettori globali. Territorialità «diffuse» e propensioni a-geografiche

Ricci, Alessandro
2015-01-01

Abstract

Capitalism and global vectors. "Diffused" territorialities and a-geographical propensities. - This article is based on the Thomas Piketty's "Capital in the Twenty-First Century". The main objective of this contribution is to underline the intrinsic global propensity of capitalism. Two historical examples has been given to enforce this kind of theoretical approach: the first one is about the United States, taking some Piketty's reflections; the other one is about the United Provinces during their Golden Age, not considered by Piketty. In both the two cases, the rise of the capitalism seems to have followed the same directions and similar steps: the use of the land and the rise of a capitalistic way of thinking in a strict link with territory; the international trades and the progressive estrangement from a territorial perspective in the rise of a financial economy. This process can be seen as a natural one for the capitalistic economy, but it reveals a deep paradox of capitalism: this one needs the territorial approach in the first moment to be affirmed and then it moves away from any territorial link to assume a international and "a-geographical" perspective.
articolo
2015
Le analisi proposte in quest'articolo si basano sul libro di Thomas Piketty "Il Capitale nel XXI Secolo". Lo scopo principale che questo contributo si prefigge è di sottolineare l'intrinseca dimensione globale propria del capitalismo. Per dare corpo a questa tesi, che si fonda su un approccio principalmente teoretico, vengono proposti due esempi storici: da una parte quello degli Stati Uniti, che prende le mosse da alcune riflessioni avanzate proprio da Piketty; dall'altro, invece, quello delle Province Unite nel loro sviluppo del Secolo d'oro, non considerato dall'autore. In entrambi i casi l'affermazione del capitalismo sembra aver seguito le medesime traiettorie e similari passaggi: anzitutto l'uso della terra e un rapporto stringente col territorio nell'avanzare della mentalità capitalistica; poi, l'affermazione dei commerci internazionali e il progressivo allontanamento da una prospettiva territoriale, nell'ascesa anche di un'economia di tipo finanziario. Questo processo può essere visto come caratteristico dell'economia capitalistica, ma rivela un paradosso profondo di questa, che per poter affermarsi in un primo momento necessita di un approccio territoriale, per poi distaccarsi da quest'ultimo per assumere infine una dimensione internazionale e "a-geografica".
Capitalisme et vecteurs globaux. Territorialités "diffuses" et propensions "a-géographiques". - Cet article est basé su l'ouvrage de Thomas Piketty "Le Capital au XXIe siècle". L'objectif principal de cette contribution est de souligner la propension intrinsèque globale du capitalisme. Deux exemples historiques ont été donnés pour renforcer cette approche théorique: le premier concerne les Etats Unis et a donné lieu à quelques réflexions de Piketty; l'autre exemple concerne les Provinces Unies durant leur Age d'Or et n'est pas pris en considération par l'auteur. Dans les deux cas la naissance du capitalisme semble avoir suivi les mêmes directions et les mêmes étapes: l'emploi de la terre et la naissance d'une façon capitaliste de penser en stricte liaison avec le territoire; les commerces internationaux et l'éloignement progressif de la perspective territoriale dans la naissance d'une économie financière. Ce processus peut être vu comme un processus naturel pour l'économie capitaliste, mais il révèle un paradoxe profond du capitalisme: le capitalisme, en effet, a besoin, en un premier temps, de l'approche territoriale pour s'affirmer; après quoi, il s'éloigne de tout lien territorial pour assumer une "perspective a-géographique".
Ricci, Alessandro
(2015). Capitalismo e vettori globali. Territorialità «diffuse» e propensioni a-geografiche [journal article - articolo]. In RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/208340
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