Presso il fondo Melzi dell’Archivio di Stato di Milano chi scrive ha rintracciato un documento di polizia che dà notizia di alcuni versi anonimi che circolarono, fra fine giugno e inizio luglio 1803, contro Vincenzo Monti, autore dell’ode Fior di mia gioventude. In quest’ode l’autore aveva celebrato la festa nazionale del giugno 1803, fortemente voluta dal vice-presidente della Repubblica Italiana Francesco Melzi d’Eril. L’epigramma, decisamente irriverente, già noto alla critica, era stato correttamente attribuito ad Alessandro Manzoni. Molto incerta, invece, era la sua datazione, adesso chiarita dal ritrovamento di questo documento. Partendo da questa nuova informazione il saggio affronta il nodo dei rapporti tra Monti e il giovanissimo Manzoni e discute alcuni aspetti della produzione poetica montiana cosiddetta “encomiastica”, produzione da sempre poco studiata e spesso fraintesa.
"Un vate di gran lode". Manzoni epigrammista e un'ode bistrattata di Monti
TONGIORGI, Duccio
2005-01-01
Abstract
Presso il fondo Melzi dell’Archivio di Stato di Milano chi scrive ha rintracciato un documento di polizia che dà notizia di alcuni versi anonimi che circolarono, fra fine giugno e inizio luglio 1803, contro Vincenzo Monti, autore dell’ode Fior di mia gioventude. In quest’ode l’autore aveva celebrato la festa nazionale del giugno 1803, fortemente voluta dal vice-presidente della Repubblica Italiana Francesco Melzi d’Eril. L’epigramma, decisamente irriverente, già noto alla critica, era stato correttamente attribuito ad Alessandro Manzoni. Molto incerta, invece, era la sua datazione, adesso chiarita dal ritrovamento di questo documento. Partendo da questa nuova informazione il saggio affronta il nodo dei rapporti tra Monti e il giovanissimo Manzoni e discute alcuni aspetti della produzione poetica montiana cosiddetta “encomiastica”, produzione da sempre poco studiata e spesso fraintesa.Pubblicazioni consigliate
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