In times of globalization reasoning on the political-geographical configuration of the world means reflecting also on the representation of those assets. According to many authors of different areas of study the modern society is characterized by the uncertainty of society, economy and finance, migration flows, etc. For the geographers could be interesting to ask themselves wheter that uncertainty also regards the geographical aspects and, more particularly, the politicalgeographical ones. This is mostly a theoretical question, but it can find its applicability in the field of cartographic representation. More specifically, the present contribute aims at posing different questions: are the “canonical” cartographic models still valid to represent the world in such context apparently dominated by the uncertainty and noticeable since the early modern ages still effective? How can the world context be represented in its systhemic essence of deep and continuous changing that we can define uncertain?

Ragionare sulla configurazione geografico-politica degli assetti globali, in un’epoca contraddistinta dal fenomeno della globalizzazione, significa anche riflettere su come tali assetti possano essere rappresentati. Se da una parte stiamo vivendo – secondo diversi autori, afferenti a discipline diverse – un periodo contraddistinto dall’incertezza nella società, nelle dinamiche economico-finanziarie, nelle questioni migratorie, etc., appare di un qualche interesse per i geografi domandarsi se tale incertezza caratterizzi anche le questioni geografiche e, più nello specifico, quelle geografico-politiche. E se tale esercizio può avere un valenza da un punto di vista teoricoconcettuale, la domanda può essere trasferita al campo raffigurativo della geografia, la rappresentazione cartografica. Più nello specifico, l’articolo pone una questione e con essa diverse altre: valgono ancora i modelli cartografici “canonici” per proporre una lettura del mondo in un contesto apparentemente pervaso dall’incertezza, ravvisabile fin dai primordi della modernità? Come può essere efficacemente raffigurato il contesto mondiale nella sua essenza sistemica oggi profondamente mutevole e, per l’appunto, incerta?

(2019). Quale cartografia per una geografia dell’incertezza? [journal article - articolo]. In BOLLETTINO DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CARTOGRAFIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/208611

Quale cartografia per una geografia dell’incertezza?

Ricci, Alessandro
2019-01-01

Abstract

In times of globalization reasoning on the political-geographical configuration of the world means reflecting also on the representation of those assets. According to many authors of different areas of study the modern society is characterized by the uncertainty of society, economy and finance, migration flows, etc. For the geographers could be interesting to ask themselves wheter that uncertainty also regards the geographical aspects and, more particularly, the politicalgeographical ones. This is mostly a theoretical question, but it can find its applicability in the field of cartographic representation. More specifically, the present contribute aims at posing different questions: are the “canonical” cartographic models still valid to represent the world in such context apparently dominated by the uncertainty and noticeable since the early modern ages still effective? How can the world context be represented in its systhemic essence of deep and continuous changing that we can define uncertain?
articolo
2019
Ragionare sulla configurazione geografico-politica degli assetti globali, in un’epoca contraddistinta dal fenomeno della globalizzazione, significa anche riflettere su come tali assetti possano essere rappresentati. Se da una parte stiamo vivendo – secondo diversi autori, afferenti a discipline diverse – un periodo contraddistinto dall’incertezza nella società, nelle dinamiche economico-finanziarie, nelle questioni migratorie, etc., appare di un qualche interesse per i geografi domandarsi se tale incertezza caratterizzi anche le questioni geografiche e, più nello specifico, quelle geografico-politiche. E se tale esercizio può avere un valenza da un punto di vista teoricoconcettuale, la domanda può essere trasferita al campo raffigurativo della geografia, la rappresentazione cartografica. Più nello specifico, l’articolo pone una questione e con essa diverse altre: valgono ancora i modelli cartografici “canonici” per proporre una lettura del mondo in un contesto apparentemente pervaso dall’incertezza, ravvisabile fin dai primordi della modernità? Come può essere efficacemente raffigurato il contesto mondiale nella sua essenza sistemica oggi profondamente mutevole e, per l’appunto, incerta?
Salvatori, Franco; Ricci, Alessandro
(2019). Quale cartografia per una geografia dell’incertezza? [journal article - articolo]. In BOLLETTINO DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CARTOGRAFIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/208611
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