Il tema della sicurezza e della salute al lavoro rappresentano oggi in modo sempre più indiscusso una priorità nell’agenda delle organizzazioni sociosanitarie e delle imprese. Pur in presenza di una crescente sensibilità e talvolta di un impegno non formale nei confronti di tali questioni, tuttavia, drammaticamente frequenti appaiono ancora gli episodi di malessere e di disagio al lavoro, di fatica individuale e collettiva nel far fronte alle sempre più pressanti richieste di efficienza organizzativa, ai cambiamenti veloci, alla precarietà del futuro. A fronte di tale scenario, appare prioritario non rinunciare a riflettere su quanto oggi la vita lavorativa di individui e gruppi sia sollecitata nella sua sostenibilità, per individuare strategie di avvicinamento e di intervento nei contesti realmente in grado di accompagnare la costruzione di condizioni di lavoro e di vita organizzativa più salutari (Kaneklin e Scaratti, 2010) Scopo del presente contributo è proprio discutere attraverso quali leve e strategie di azione sia possibile costruire organizzazioni più sicure e caratterizzate da una vita lavorativa più sostenibile, attraverso la delineazione di alcune evidenze emerse da tre “cantieri” di ricerca-formazione, che hanno visto rispettivamente come ricercatori-consulenti chi scrive e alcuni colleghi del Raggruppamento di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni dell’Università Cattolica di Milano, e come co-ricercatori/partecipanti dei gruppi di manager e professionisti di un ospedale, di un servizio ambulatoriale e di un centro di riabilitazione e cura per disabili e anziani del centro e nord Italia.
(2012). Sicurezza e sostenibilità della vita organizzativa: esperienze di ricerca-formazione . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/209514
Sicurezza e sostenibilità della vita organizzativa: esperienze di ricerca-formazione
Scaratti, Giuseppe
2012-01-01
Abstract
Il tema della sicurezza e della salute al lavoro rappresentano oggi in modo sempre più indiscusso una priorità nell’agenda delle organizzazioni sociosanitarie e delle imprese. Pur in presenza di una crescente sensibilità e talvolta di un impegno non formale nei confronti di tali questioni, tuttavia, drammaticamente frequenti appaiono ancora gli episodi di malessere e di disagio al lavoro, di fatica individuale e collettiva nel far fronte alle sempre più pressanti richieste di efficienza organizzativa, ai cambiamenti veloci, alla precarietà del futuro. A fronte di tale scenario, appare prioritario non rinunciare a riflettere su quanto oggi la vita lavorativa di individui e gruppi sia sollecitata nella sua sostenibilità, per individuare strategie di avvicinamento e di intervento nei contesti realmente in grado di accompagnare la costruzione di condizioni di lavoro e di vita organizzativa più salutari (Kaneklin e Scaratti, 2010) Scopo del presente contributo è proprio discutere attraverso quali leve e strategie di azione sia possibile costruire organizzazioni più sicure e caratterizzate da una vita lavorativa più sostenibile, attraverso la delineazione di alcune evidenze emerse da tre “cantieri” di ricerca-formazione, che hanno visto rispettivamente come ricercatori-consulenti chi scrive e alcuni colleghi del Raggruppamento di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni dell’Università Cattolica di Milano, e come co-ricercatori/partecipanti dei gruppi di manager e professionisti di un ospedale, di un servizio ambulatoriale e di un centro di riabilitazione e cura per disabili e anziani del centro e nord Italia.File | Dimensione del file | Formato | |
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