Fin dai primi anni Venti, la frontiera fra Italia e Canton Ticino costituì un terreno fertile di scambio pedagogico, didattico e culturale fra Giuseppe Lombardo Radice e le vivaci reti magistrali della Svizzera italiana, che contribuirono ad arricchire la sua prospettiva pedagogica anche dopo la rottura con Giovanni Gentile e i “ritocchi” alla riforma del sistema scolastico italiano del 1923. Lo spoglio del periodico «L’Educatore della Svizzera Italiana» ha consentito di identificare due terreni di confronto: la valorizzazione delle esperienze di scuola “serena”, in cui Lombardo Radice trovò concretizzata la sua concezione di scuola “educatrice”; la diffusione dell’agazzismo quale prospettiva pedagogica maggiormente rispondente al consolidamento dell’istruzione prescolastica in Canton Ticino, a discapito della pedagogia montessoriana. Il costante rapporto con il mondo ticinese, favorito dall’amicizia con Ernesto Pelloni – direttore delle scuole comunali di Lugano e dell’«Educatore della Svizzera Italiana» – consentì a Lombardo Radice di trovare oltre-confine, nel pieno del processo di «fascistizzazione» della scuola italiana, la possibilità di proseguire la sua opera.
(2022). Tracce di un «transfert» pedagogico-culturale italo-svizzero nelle relazioni fra Ernesto Pelloni e Giuseppe Lombardo Radice [journal article - articolo]. In ARCHIVIO STORICO TICINESE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/223428
Tracce di un «transfert» pedagogico-culturale italo-svizzero nelle relazioni fra Ernesto Pelloni e Giuseppe Lombardo Radice
Scaglia, Evelina
2022-01-01
Abstract
Fin dai primi anni Venti, la frontiera fra Italia e Canton Ticino costituì un terreno fertile di scambio pedagogico, didattico e culturale fra Giuseppe Lombardo Radice e le vivaci reti magistrali della Svizzera italiana, che contribuirono ad arricchire la sua prospettiva pedagogica anche dopo la rottura con Giovanni Gentile e i “ritocchi” alla riforma del sistema scolastico italiano del 1923. Lo spoglio del periodico «L’Educatore della Svizzera Italiana» ha consentito di identificare due terreni di confronto: la valorizzazione delle esperienze di scuola “serena”, in cui Lombardo Radice trovò concretizzata la sua concezione di scuola “educatrice”; la diffusione dell’agazzismo quale prospettiva pedagogica maggiormente rispondente al consolidamento dell’istruzione prescolastica in Canton Ticino, a discapito della pedagogia montessoriana. Il costante rapporto con il mondo ticinese, favorito dall’amicizia con Ernesto Pelloni – direttore delle scuole comunali di Lugano e dell’«Educatore della Svizzera Italiana» – consentì a Lombardo Radice di trovare oltre-confine, nel pieno del processo di «fascistizzazione» della scuola italiana, la possibilità di proseguire la sua opera.File | Dimensione del file | Formato | |
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