Dagli epistolari celebri alla lettera a casa del soldato, in ogni tempo e in ogni lingua l’ambito epistolare offre una tipologia di testi che sul piano linguistico stricto sensu �? caratterizzata da ricchezza di tratti interessanti e sul piano sociolinguistico �? buona rappresentante di diversi registri. Con diversi registri intendo sia i differenti stili connessi al contesto della lettera (ad es. pubblico o privato, familiare o formale), sia la ricchezza dovuta alle variabili diastratiche legate agli interlocutori, che per il latino diversificano ad es. una lettera ad familiares di Cicerone da quella del soldato Claudio Terenziano. In questo contesto le lettere vengono assunte secondo un approccio sociolinguistico che le considera una testimonianza privilegiata di quel continuum diamesico che va dall’oralità alla scrittura. Per una lingua morta come il latino, infatti, le lettere private costituiscono una testimonianza ancora più preziosa, in particolare volendo indagare fatti linguistici legati in prima istanza all’oralità. Qui intendo proporre come chiave di lettura delle lettere private gli aspetti pragmatici e interazionali, sottolineandone quindi il ruolo di prezioso riflesso della lingua orale, in genere più autentico di altre testimonianze abitualmente assunte come tali: commedie plautine e opere semi-letterarie come il Satyricon di Petronio. Guardando le lettere dal punto di vista dell’interazione, si dimostrano particolarmente utili la caratterizzazione pragmatica delle lettere, l’attenzione ai fenomeni di parlato-scritto (come il discorso riportato), la funzione interazionale di alcuni elementi linguistici, che ancora una volta collocano le lettere private più vicino all’oralità che alla scrittura. Queste prospettive di analisi, che vengono affrontate in studi recenti sulle lettere scritte in lingue moderne (come l’italiano, ma non solo), permettono da un lato di caratterizzare meglio le lettere stesse, dall’altro di inquadrare in un contesto più ampio, discorsivo più che testuale, alcuni elementi linguistici. In particolare, grazie alla caratterizzazione pragmatica e interazionale, emergono alcune caratteristiche sintattiche e semantico-pragmatiche di rogo, che arricchiscono in sincronia l’analisi tradizionale di questo verbo. Da ultimo, caratterizzare lo status di rogo nelle lettere private antiche (e negli altri testi letterari assimilabili che ho citato sopra) significa fornire alle teorie relative al mutamento linguistico la testimonianza di una fase di pragmaticalizzazione di un verbo che, in diacronia, �? fonte di forme romanze come il rumeno va rog “per favore” (< lat. vos rogo).
Tra oralità e scrittura: rogo nelle lettere private in latino
MOLINELLI, Piera
2008-01-01
Abstract
Dagli epistolari celebri alla lettera a casa del soldato, in ogni tempo e in ogni lingua l’ambito epistolare offre una tipologia di testi che sul piano linguistico stricto sensu �? caratterizzata da ricchezza di tratti interessanti e sul piano sociolinguistico �? buona rappresentante di diversi registri. Con diversi registri intendo sia i differenti stili connessi al contesto della lettera (ad es. pubblico o privato, familiare o formale), sia la ricchezza dovuta alle variabili diastratiche legate agli interlocutori, che per il latino diversificano ad es. una lettera ad familiares di Cicerone da quella del soldato Claudio Terenziano. In questo contesto le lettere vengono assunte secondo un approccio sociolinguistico che le considera una testimonianza privilegiata di quel continuum diamesico che va dall’oralità alla scrittura. Per una lingua morta come il latino, infatti, le lettere private costituiscono una testimonianza ancora più preziosa, in particolare volendo indagare fatti linguistici legati in prima istanza all’oralità. Qui intendo proporre come chiave di lettura delle lettere private gli aspetti pragmatici e interazionali, sottolineandone quindi il ruolo di prezioso riflesso della lingua orale, in genere più autentico di altre testimonianze abitualmente assunte come tali: commedie plautine e opere semi-letterarie come il Satyricon di Petronio. Guardando le lettere dal punto di vista dell’interazione, si dimostrano particolarmente utili la caratterizzazione pragmatica delle lettere, l’attenzione ai fenomeni di parlato-scritto (come il discorso riportato), la funzione interazionale di alcuni elementi linguistici, che ancora una volta collocano le lettere private più vicino all’oralità che alla scrittura. Queste prospettive di analisi, che vengono affrontate in studi recenti sulle lettere scritte in lingue moderne (come l’italiano, ma non solo), permettono da un lato di caratterizzare meglio le lettere stesse, dall’altro di inquadrare in un contesto più ampio, discorsivo più che testuale, alcuni elementi linguistici. In particolare, grazie alla caratterizzazione pragmatica e interazionale, emergono alcune caratteristiche sintattiche e semantico-pragmatiche di rogo, che arricchiscono in sincronia l’analisi tradizionale di questo verbo. Da ultimo, caratterizzare lo status di rogo nelle lettere private antiche (e negli altri testi letterari assimilabili che ho citato sopra) significa fornire alle teorie relative al mutamento linguistico la testimonianza di una fase di pragmaticalizzazione di un verbo che, in diacronia, �? fonte di forme romanze come il rumeno va rog “per favore” (< lat. vos rogo).Pubblicazioni consigliate
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