La valutazione complessiva dei dati della ricerca, effettuata dal CQIA sulle pratiche di orientamento in ingresso e tutorato promosse da 29 atenei italiani, deve tener conto sia delle modalità di attuazione del dispositivo contenuto nell’art. 6 D.M. 270/04, sia delle ragioni che hanno spinto le istituzioni accademiche considerate a realizzare il dettato giuridico, sia le possibili correlazioni fra i livelli di attuazione del dispositivo e l’indice di complessità dei servizi offerti. Ne �? emerso che il 75% delle università indagate ha dichiarato i prerequisiti culturali richiesti per la frequenza dei loro corsi, il 59% offre attività formative propedeutiche, il 70% prevede prove di verifica per l’accesso ai corsi e il 49% stabilisce obblighi formativi aggiuntivi per chi non presenta la preparazione iniziale richiesta. Ne consegue che l’orientamento in ingresso rappresenta il nucleo fondante del dispositivo presentato dall’art. 6 D.M. 270/04, ma occorre tener conto degli adempimenti previsti dal D. Lgs. 21/08, che, collocandosi nell’ambito dell’orientamento in ingresso, richiedono la necessità di costruire un’interlocuzione fra istituzioni scolastiche ed atenei, al fine di promuovere la continuità educativa. In conclusione al saggio, vengono dati alcuni suggerimenti a proposito della costruzione di un dispositivo di ammissione ai corsi universitari: occorre stabilire determinati standard di preparazione, corredati da un profilo ottimale cui deve tendere chi desidera intraprendere un certo tipo di studi. Il tutto deve essere supportato dall’ausilio di appropriati strumenti per verificare e valutare il profilo reale dello studente in entrata, e dalla progettazione di una serie di attività finalizzate a far sì che il profilo reale di ciascuno possa avvicinarsi al profilo ottimale (atteso).
Possibili aperture e suggerimenti operativi
BERTAGNA, Giuseppe;PURICELLI, Ermanno
2008-01-01
Abstract
La valutazione complessiva dei dati della ricerca, effettuata dal CQIA sulle pratiche di orientamento in ingresso e tutorato promosse da 29 atenei italiani, deve tener conto sia delle modalità di attuazione del dispositivo contenuto nell’art. 6 D.M. 270/04, sia delle ragioni che hanno spinto le istituzioni accademiche considerate a realizzare il dettato giuridico, sia le possibili correlazioni fra i livelli di attuazione del dispositivo e l’indice di complessità dei servizi offerti. Ne �? emerso che il 75% delle università indagate ha dichiarato i prerequisiti culturali richiesti per la frequenza dei loro corsi, il 59% offre attività formative propedeutiche, il 70% prevede prove di verifica per l’accesso ai corsi e il 49% stabilisce obblighi formativi aggiuntivi per chi non presenta la preparazione iniziale richiesta. Ne consegue che l’orientamento in ingresso rappresenta il nucleo fondante del dispositivo presentato dall’art. 6 D.M. 270/04, ma occorre tener conto degli adempimenti previsti dal D. Lgs. 21/08, che, collocandosi nell’ambito dell’orientamento in ingresso, richiedono la necessità di costruire un’interlocuzione fra istituzioni scolastiche ed atenei, al fine di promuovere la continuità educativa. In conclusione al saggio, vengono dati alcuni suggerimenti a proposito della costruzione di un dispositivo di ammissione ai corsi universitari: occorre stabilire determinati standard di preparazione, corredati da un profilo ottimale cui deve tendere chi desidera intraprendere un certo tipo di studi. Il tutto deve essere supportato dall’ausilio di appropriati strumenti per verificare e valutare il profilo reale dello studente in entrata, e dalla progettazione di una serie di attività finalizzate a far sì che il profilo reale di ciascuno possa avvicinarsi al profilo ottimale (atteso).Pubblicazioni consigliate
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