Il saggio presenta i risultati di una ricerca, effettuata dal CQIA per conto del Ministero della P.I., sulle pratiche di orientamento in ingresso e tutorato promosse da 29 atenei italiani, con particolare attenzione alla proposta di attività formative propedeutiche e all'assegnazione di obblighi formativi aggiuntivi, secondo quanto disposto dall'art. 6 c. 1 D.M. 270/04. I dati raccolti sono stati analizzati secondo una doppia lettura (per ateneo e per facoltà). E' emerso che il 59,45% dei corsi universitari (triennali, C.U. e magistrali) presi in considerazione offre attività formative propedeutiche. Il 23,19% di tali corsi offre attività formative propedeutiche strictu sensu, cioè pienamente rispettose della lettera dell'art. 6 c. 1 D.M. 270/04. In questo senso, è possibile affermare che gli atenei hanno inteso la propedeuticità non come qualcosa di finalizzato al superamento delle prove di accesso o di accertamento, ma come preparazione alla frequenza dei corsi di laurea. Sul fronte degli obblighi formativi aggiuntivi, si è constatato che il 48,62% dei corsi di laurea presi in considerazione assegna obblighi formativi aggiuntivi. In diversi casi, si è riscontrata una sovrapposizione o confusione fra attività formative propedeutiche ed obblighi formativi aggiuntivi.
Ricerca su attività propedeutiche ed obblighi aggiuntivi
SCAGLIA, Evelina
2008-01-01
Abstract
Il saggio presenta i risultati di una ricerca, effettuata dal CQIA per conto del Ministero della P.I., sulle pratiche di orientamento in ingresso e tutorato promosse da 29 atenei italiani, con particolare attenzione alla proposta di attività formative propedeutiche e all'assegnazione di obblighi formativi aggiuntivi, secondo quanto disposto dall'art. 6 c. 1 D.M. 270/04. I dati raccolti sono stati analizzati secondo una doppia lettura (per ateneo e per facoltà). E' emerso che il 59,45% dei corsi universitari (triennali, C.U. e magistrali) presi in considerazione offre attività formative propedeutiche. Il 23,19% di tali corsi offre attività formative propedeutiche strictu sensu, cioè pienamente rispettose della lettera dell'art. 6 c. 1 D.M. 270/04. In questo senso, è possibile affermare che gli atenei hanno inteso la propedeuticità non come qualcosa di finalizzato al superamento delle prove di accesso o di accertamento, ma come preparazione alla frequenza dei corsi di laurea. Sul fronte degli obblighi formativi aggiuntivi, si è constatato che il 48,62% dei corsi di laurea presi in considerazione assegna obblighi formativi aggiuntivi. In diversi casi, si è riscontrata una sovrapposizione o confusione fra attività formative propedeutiche ed obblighi formativi aggiuntivi.Pubblicazioni consigliate
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