Giulio Lazzarini (1813-1896) fu docente a Pavia di materie giuridiche, storiche e filosofiche. Fervente sostenitore della causa nazionale, il suo insegnamento inizia nel 1859, sulla scia dei rivolgimenti politici di quell’anno. Pochi anni più tardi riceve l’incarico delle Istituzioni di diritto canonico, che terrà dal 1865 al 1869. Sono gli anni in cui è più aspro e diretto lo scontro tra il nuovo Stato unitario e la Chiesa cattolica, a causa della “Questione romana” e del dibattito sulla legislazione eversiva dell’asse ecclesiastico; pertanto il diritto canonico – o ecclesiastico, come si iniziava a chiamarlo, sia pure in modo non univoco – assume una particolare valenza politica. Pare dunque probabile che la scelta della Facoltà giuridica di affidarne l’insegnamento proprio a Lazzarini, in quei frangenti, sia stata guidata anche, se non soprattutto, dalla necessità di trovare un docente di provati sentimenti patriottici e di impostazione laica. Dell’insegnamento di diritto canonico di Lazzarini restano poche tracce, ma la sua «prima lezione» al corso per l’anno accademico 1865-’66 offre un preziosa testimonianza di come, in quegli anni, l’approccio alle materie giuridiche fosse permeato di impegno civile e aneliti di rinnovamento, nella battaglia per la laicizzazione della società e per la costruzione, anche nel campo delle scienze sociali, di un sapere per la “nuova Italia”. A chiusura dello scritto si ripropone integralmente la prolusione, in quanto testo raro e documento utile per la ricostruzione (ancora in buona parte da approntare) di un quadro esaustivo degli sviluppi del diritto ecclesiastico e canonico in Italia nei decenni a cavallo tra la Restaurazione e l’Unità.

(2022). Scienza giuridica, razionalismo e amor di patria. La prolusione di Giulio Lazzarini al corso pavese di Diritto canonico per l’anno 1865-66 [journal article - articolo]. In BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ PAVESE DI STORIA PATRIA. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/231150

Scienza giuridica, razionalismo e amor di patria. La prolusione di Giulio Lazzarini al corso pavese di Diritto canonico per l’anno 1865-66

Tira, Alessandro
2022-10-01

Abstract

Giulio Lazzarini (1813-1896) fu docente a Pavia di materie giuridiche, storiche e filosofiche. Fervente sostenitore della causa nazionale, il suo insegnamento inizia nel 1859, sulla scia dei rivolgimenti politici di quell’anno. Pochi anni più tardi riceve l’incarico delle Istituzioni di diritto canonico, che terrà dal 1865 al 1869. Sono gli anni in cui è più aspro e diretto lo scontro tra il nuovo Stato unitario e la Chiesa cattolica, a causa della “Questione romana” e del dibattito sulla legislazione eversiva dell’asse ecclesiastico; pertanto il diritto canonico – o ecclesiastico, come si iniziava a chiamarlo, sia pure in modo non univoco – assume una particolare valenza politica. Pare dunque probabile che la scelta della Facoltà giuridica di affidarne l’insegnamento proprio a Lazzarini, in quei frangenti, sia stata guidata anche, se non soprattutto, dalla necessità di trovare un docente di provati sentimenti patriottici e di impostazione laica. Dell’insegnamento di diritto canonico di Lazzarini restano poche tracce, ma la sua «prima lezione» al corso per l’anno accademico 1865-’66 offre un preziosa testimonianza di come, in quegli anni, l’approccio alle materie giuridiche fosse permeato di impegno civile e aneliti di rinnovamento, nella battaglia per la laicizzazione della società e per la costruzione, anche nel campo delle scienze sociali, di un sapere per la “nuova Italia”. A chiusura dello scritto si ripropone integralmente la prolusione, in quanto testo raro e documento utile per la ricostruzione (ancora in buona parte da approntare) di un quadro esaustivo degli sviluppi del diritto ecclesiastico e canonico in Italia nei decenni a cavallo tra la Restaurazione e l’Unità.
articolo
ott-2022
Tira, Alessandro
(2022). Scienza giuridica, razionalismo e amor di patria. La prolusione di Giulio Lazzarini al corso pavese di Diritto canonico per l’anno 1865-66 [journal article - articolo]. In BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ PAVESE DI STORIA PATRIA. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/231150
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