La scuola come bene comune non può essere una pura astrazione o appiattimento in una teoria del dover scolastico in generale. Non si può pensare che esista un paradigma istituzionale, culturale, ordinamentale, organizzativo e didattico ideale, in sé, con una vita indipendente dalle persone che lo costituiscono e lo interpretano. Il bene comune nella scuola non può essere ridotto a una forma e a un contenuto che venga identificato come un valore a priori, che vale per tutti ed è staccato dal bene proprio di tutti gli individui che compongono il tutto. Se la scuola come bene comune non può coincidere con un ideale astratto o con una progettualità politica generica, essa si costituisce come il luogo concreto dove gli studenti, i genitori e i docenti cercano di realizzare la propria individualità personale nella relazione con gli altri e attraverso atti liberi e responsabili. La scuola come bene comune si costituisce come il luogo in cui agiscono persone che non sono enti giuridici, ma persone reali che sono in relazione tra loro e che autenticano in questo modo, tempo dopo tempo, il circuito mai concluso tra bene comune e bene proprio. In questa prospettiva la scuola ‘bene comune’ palesa sul piano pedagogico più un ideale regolativo dell’azione che una sua regola costitutiva.

(2009). La scuola come bene comune. Profilo istituzionale [conference presentation - intervento a convegno]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/23230

La scuola come bene comune. Profilo istituzionale

BERTAGNA, Giuseppe
2009-01-01

Abstract

La scuola come bene comune non può essere una pura astrazione o appiattimento in una teoria del dover scolastico in generale. Non si può pensare che esista un paradigma istituzionale, culturale, ordinamentale, organizzativo e didattico ideale, in sé, con una vita indipendente dalle persone che lo costituiscono e lo interpretano. Il bene comune nella scuola non può essere ridotto a una forma e a un contenuto che venga identificato come un valore a priori, che vale per tutti ed è staccato dal bene proprio di tutti gli individui che compongono il tutto. Se la scuola come bene comune non può coincidere con un ideale astratto o con una progettualità politica generica, essa si costituisce come il luogo concreto dove gli studenti, i genitori e i docenti cercano di realizzare la propria individualità personale nella relazione con gli altri e attraverso atti liberi e responsabili. La scuola come bene comune si costituisce come il luogo in cui agiscono persone che non sono enti giuridici, ma persone reali che sono in relazione tra loro e che autenticano in questo modo, tempo dopo tempo, il circuito mai concluso tra bene comune e bene proprio. In questa prospettiva la scuola ‘bene comune’ palesa sul piano pedagogico più un ideale regolativo dell’azione che una sua regola costitutiva.
2009
Bertagna, Giuseppe
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