Due episodi di vita accademica nelle lettere inedite di Emilio Betti a Mario Falco (1922-1931)

Between 1922 and 1931 Emilio Betti (1890-1968) wrote some letters, until today unreleased, to a prominent scholar of Ecclesiastical law, Mario Falco (1884-1943). He explained some issues concerning himself and his career. First, he tried to involve Mario Falco, who was full professor there, in the effort of transferring to the University of Parma, coming from the University of Messina. Later, they were colleagues at the newly established University of Milan and Betti asked Falco for a review to be published on one of the main Italian trade law journal. The matter was about some ideas about inheritance law, which – as Emilio Betti claimed – were wrongly ascribed to a younger scholar, Francesco Santoro-Passarelli, instead to himself.

Tra il 1922 e il 1931 Emilio Betti (1890-1968) scrisse alcune lettere, fino a oggi inedite, a uno dei maggiori ecclesiasticisti italiani della prima metà del Novecento, Mario Falco (1886-1943). Le questioni principali su cui Betti si sofferma sono dapprima il proprio trasferimento da Messina a Parma – che Falco, professore ordinario nell’ateneo emiliano, avrebbe potuto favorire – e, in seguito, una recensione alle lezioni in materia di diritto successorio che il romanista diede alle stampe nei primi anni della docenza milanese. Dalla corrispondenza con Falco (nel 1931 i due erano ormai divenuti colleghi nell’ateneo ambrosiano) emerge come Betti lamentasse che alcune delle sue idee più originali in materia sarebbero state attribuite erroneamente a Francesco Santoro-Passarelli. Ne sortì una polemica con quest’ultimo, che ebbe luogo sulle pagine della «Rivista del Diritto commerciale», periodico nella cui vita editoriale Falco svolgeva un ruolo di rilievo.