Questa ricerca si propone di analizzare le abilità sociali di studenti con il disturbo dello spettro autistico che frequentano la scuola secondaria di secondo grado. La ricerca esamina le abilità sociali anche al di fuori delle attività previste dal percorso scolastico, con riferimento all'età e a tutte le interazioni informali che lo studente si trova a vivere nella sua quotidianità. In particolare verranno analizzate alcune specifiche aree di interazione, quali quella affettiva tra coetanei, quella scolastica, tra docente e studente, e quella interazionale con soggetti esterni alla propria rete educativa. Per ipotizzare soluzioni ai comportamenti-problema individuati e per ad ipotizzare di fornire, ai casi osservati, strumenti di successo formativo e sociale, sono stati utilizzati rinforzi visivi e verbali, al fine di stimolare le funzioni esecutive e per acquisire nuove competenze sociali, avendo cura di fare ricorso anche ai nuovi strumenti di comunicazione tecnologica digitale. Nell'osservazione vengono esaminati anche alcuni rinforzi positivi, ma anche altri rinforzi che potrebbero avere un risultato positivo immediato ma non duraturo, definiti rinforzi negativi, da evitare al fine di rendere la persona autonoma nella generalizzazione degli apprendimenti. La rete educativa, insieme al GHLO e alla collaborazione con la famiglia degli studenti osservati, sono sempre individuati come strumenti e soggetti utili al fine di provare a risolvere alcuni comportamenti-problema emersi. Nei casi osservati di disturbo lieve emerge fortemente la mancanza di appropriate conoscenze delle regole di base della convivenza, che rimangono centrali per il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, al fine di rendere la persona autonomia e rispettata socialmente. L'osservazione dei singoli casi di comportamenti-problema viene anticipata nel testo da una riflessione sulle potenzialità e fragilità della persona con disturbo dello spettro autistico e le singole teorie, studi e classificazioni che, nel corso del XX secolo hanno portato a raggiungere progressi nella comprensione e nell'aiuto necessario per i bambini e adolescenti ASD. E' necessario partire dalla scuola: la scuola dell'infanzia e la scuola primaria prima e la scuola secondaria di primo e secondo grado successivamente devono poter avere gli strumenti per poter intervenire, partendo da una adeguata formazione avanzata degli insegnanti (non solo quelli di sostegno) sia con riferimento alle teorie e agli interventi in ambito comportamentale per questi studenti che sul piano delle competenze digitali e più ampliamente tecnologiche del nostro tempo.
(2022). Le abilità sociali a scuola. Come integrare uno studente di scuola secondaria di secondo grado con disturbo dello spettro autistico . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/236812
Le abilità sociali a scuola. Come integrare uno studente di scuola secondaria di secondo grado con disturbo dello spettro autistico
Spennati, Stefano
2022-01-01
Abstract
Questa ricerca si propone di analizzare le abilità sociali di studenti con il disturbo dello spettro autistico che frequentano la scuola secondaria di secondo grado. La ricerca esamina le abilità sociali anche al di fuori delle attività previste dal percorso scolastico, con riferimento all'età e a tutte le interazioni informali che lo studente si trova a vivere nella sua quotidianità. In particolare verranno analizzate alcune specifiche aree di interazione, quali quella affettiva tra coetanei, quella scolastica, tra docente e studente, e quella interazionale con soggetti esterni alla propria rete educativa. Per ipotizzare soluzioni ai comportamenti-problema individuati e per ad ipotizzare di fornire, ai casi osservati, strumenti di successo formativo e sociale, sono stati utilizzati rinforzi visivi e verbali, al fine di stimolare le funzioni esecutive e per acquisire nuove competenze sociali, avendo cura di fare ricorso anche ai nuovi strumenti di comunicazione tecnologica digitale. Nell'osservazione vengono esaminati anche alcuni rinforzi positivi, ma anche altri rinforzi che potrebbero avere un risultato positivo immediato ma non duraturo, definiti rinforzi negativi, da evitare al fine di rendere la persona autonoma nella generalizzazione degli apprendimenti. La rete educativa, insieme al GHLO e alla collaborazione con la famiglia degli studenti osservati, sono sempre individuati come strumenti e soggetti utili al fine di provare a risolvere alcuni comportamenti-problema emersi. Nei casi osservati di disturbo lieve emerge fortemente la mancanza di appropriate conoscenze delle regole di base della convivenza, che rimangono centrali per il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, al fine di rendere la persona autonomia e rispettata socialmente. L'osservazione dei singoli casi di comportamenti-problema viene anticipata nel testo da una riflessione sulle potenzialità e fragilità della persona con disturbo dello spettro autistico e le singole teorie, studi e classificazioni che, nel corso del XX secolo hanno portato a raggiungere progressi nella comprensione e nell'aiuto necessario per i bambini e adolescenti ASD. E' necessario partire dalla scuola: la scuola dell'infanzia e la scuola primaria prima e la scuola secondaria di primo e secondo grado successivamente devono poter avere gli strumenti per poter intervenire, partendo da una adeguata formazione avanzata degli insegnanti (non solo quelli di sostegno) sia con riferimento alle teorie e agli interventi in ambito comportamentale per questi studenti che sul piano delle competenze digitali e più ampliamente tecnologiche del nostro tempo.File | Dimensione del file | Formato | |
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