Husserl lungo la via di Kant. Uno sguardo fenomenologico sull’idealismo trascendentale

Husserl understands his phenomenology as a generalisation and radicalisation of the Kantian question regarding the conditions of possible experience. He believes that he could proceed further on the path indicated by Kant through a deep treatment of intentionality. This enables him to describe the “things themselves” by analysing the ways in which something appears to the consciousness and is constituted as an object by the “ego”. Nevertheless, the implementation of the Husserl’s project to make philosophy a “rigorous science” has to deal with difficulties which arise from the attempt to go back to the “origin” of both the knowledge and the world. In fact, Husserl states that the basis of all sense-bestowing was the “life-world”, that is, the pre-objective field constituted by transcendental intersubjectivity whose “living streaming present” should be the “absolute apriori”. The aporias in which the Husserlian conception of intersubjectivity and temporality fall within, however, expose that it is necessary to overcome the subjective-transcendental approach adopted by Kant and Husserl in order to be able to bear the fruit from the “ultimate sense” of their revolution.

Husserl intende la propria fenomenologia come una generalizzazione e una radicalizzazione della questione kantiana delle condizioni di possibilità dell’esperienza. Ritiene di poter procedere oltre Kant, lungo la via indicata da questi, grazie ad una trattazione dell’intenzionalità che gli consenta di descrivere la “cosa stessa” attraverso l’analisi dei modi in cui essa appare alla coscienza ed è costituita dall’“io” in quanto oggetto. La realizzazione del progetto husserliano di rendere la filosofia una “scienza rigorosa” è tuttavia ostacolata da difficoltà che emergono nel tentativo di risalire all’“origine” della conoscenza e del mondo. Husserl ritiene infatti che alla base di ogni formazione di senso vi sia l’ambito preoggettuale del “mondo della vita”, che è a sua volta costituito dall’intersoggettività trascendentale, il cui “presente scorrente-vivente” dovrebbe essere l’a priori “assoluto”. Le aporie in cui incorre la concezione husserliana dell’intersoggettività e della temporalità rinviano tuttavia alla necessità di superare l’impostazione soggettivistico-trascendentale di Kant e Husserl, facendo fruttificare il “senso ultimo” della loro rivoluzione.