Parlare della questione di genere nella storia costituzionale repubblicana assumendo la prostituzione come questione paradigmatica consente, innanzitutto, di cogliere come nel 1958 la legge Merlin abbia intercettato la novità radicale della Costituzione repubblicana – la cittadinanza femminile –, accompagnandone la faticosa attuazione nelle strutture sociali e l’altrettanto faticoso inveramento nelle strutture del costituzionalismo; ma anche di vedere come la prostituzione resti una contraddizione aperta dei rapporti di genere, che, infatti, ancora interpella la giurisprudenza costituzionale (sent. 141/2019). Secondo l’approccio “diritto e letteratura” propria del volume, alcune letture consentono di riflettere sui momenti di snodo delle problematiche giuridiche: l’invenzione letteraria della nostalgia delle case chiuse (Quando l’Italia tollerava) restituisce il clima alla conclusione del lungo ed estenuante percorso parlamentare della legge Merlin; La Romana di Alberto Moravia e I milanesi ammazzano al sabato di Giorgio Scerbanenco consento di riflettere su come la prostituzione resti questione di genere aperta anche dopo l’abolizione delle case chiuse; Un amore di Dino Buzzati rivela l’impatto della rivoluzione topografica degli spazi di genere (per cui la prostituzione vive nello spazio intimo e partecipa della costruzione giuridica della sessualità); infine, Ottanta rose mezz’ora di Cristiano Cavino è utile a interrogare la permanenza della prostituzione come questione di genere, tra sesso, lavoro e autonomia femminile.
(2022). La questione femminile e di genere nella Costituzione: leggere la prostituzione come questione paradigmatica . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/238249
La questione femminile e di genere nella Costituzione: leggere la prostituzione come questione paradigmatica
Pezzini, Barbara
2022-01-01
Abstract
Parlare della questione di genere nella storia costituzionale repubblicana assumendo la prostituzione come questione paradigmatica consente, innanzitutto, di cogliere come nel 1958 la legge Merlin abbia intercettato la novità radicale della Costituzione repubblicana – la cittadinanza femminile –, accompagnandone la faticosa attuazione nelle strutture sociali e l’altrettanto faticoso inveramento nelle strutture del costituzionalismo; ma anche di vedere come la prostituzione resti una contraddizione aperta dei rapporti di genere, che, infatti, ancora interpella la giurisprudenza costituzionale (sent. 141/2019). Secondo l’approccio “diritto e letteratura” propria del volume, alcune letture consentono di riflettere sui momenti di snodo delle problematiche giuridiche: l’invenzione letteraria della nostalgia delle case chiuse (Quando l’Italia tollerava) restituisce il clima alla conclusione del lungo ed estenuante percorso parlamentare della legge Merlin; La Romana di Alberto Moravia e I milanesi ammazzano al sabato di Giorgio Scerbanenco consento di riflettere su come la prostituzione resti questione di genere aperta anche dopo l’abolizione delle case chiuse; Un amore di Dino Buzzati rivela l’impatto della rivoluzione topografica degli spazi di genere (per cui la prostituzione vive nello spazio intimo e partecipa della costruzione giuridica della sessualità); infine, Ottanta rose mezz’ora di Cristiano Cavino è utile a interrogare la permanenza della prostituzione come questione di genere, tra sesso, lavoro e autonomia femminile.File | Dimensione del file | Formato | |
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