Il conflitto di genere nel costituzionalismo

Il contributo rideclina il confronto tra uguaglianza «o» differenza di genere superandone l’aspetto dilemmatico, assumendo la prospettiva che, nella Costituzione italiana del 1948, riconosce la presenza del principio fondamentale antisubordinazione di genere: il “conflitto di genere” viene così assunto come terreno specifico, e specificamente caratterizzato, di quel conflitto sociale che il costituzionalismo normativo riconosce e mette al centro della sua prospettiva. Indagare come il conflitto di genere operi all’incrocio con il costituzionalismo richiede però di riconoscere il debito nei confronti del femminismo, che ha permesso di comprendere un principio fondamentale che permei la questione di genere non solamente di anti-discriminazione e parità simmetrica, in una chiave di assimilazione, ma di una prospettiva antisubordinazione. La sfida dei femminismi, nelle loro differenti declinazioni, al costituzionalismo risiede nella comune consapevolezza della dimensione paradigmatica del femminismo per il costituzionalismo stesso; la contraddizione, portata nel cuore del costituzionalismo, ne investe e ridefinisce tutti i nodi, dall’universalità dei diritti alla forma di stato, dal concetto di autonomia alla relazionalità e alla solidarietà: per mostrarsi all’altezza del femminismo il costituzionalismo deve, dunque, comprendere il mutamento di paradigma incorporandolo in tutte le sue strutture.