Franco Biondi nasce a Forlì nel 1974. Nel 1965, all’età di diciotto anni, emigra nella Repubblica Federale Tedesca, dove pubblica poesie, racconti, romanzi e saggi sia in italiano sia in tedesco. In Biondi il concetto di Fremde (‘estraneità) è intimamente legato alla lingua. Egli, nella sua esistenza da scrittore straniero in lingua tedesca, ha attraversato un percorso che lo ha portato da una condizione iniziale in cui considerava il tedesco come una forza ostile cui opporsi, a ridefinire il suo rapporto con questa lingua, diventata nel tempo la sua dimora, costruendo un linguaggio nuovo, che si distacca programmaticamente dall’idioma della maggioranza dei parlanti, dal tedesco autoritario, nel quale egli ricerca un’identità multiculturale che possa oltrepassare le barriere nazionali er culturali. Intento del mio intervento è indagare, concentrandomi sui romanzi Die Unversöhnlichen (1991) e In deutschen Küchen (1997), come il problema della costruzione di un’identità a cavallo tra due lingue e due culture si rifletta nella produzione letteraria di Biondi, chiedendomi se la Fremde sia un’esperienza maturata nell’autore proprio a causa dello sradicamento dal proprio paese di origine, come sembra evincersi dalla lettura di In deutschen Küchen, o se invece non sia già insita nella sua personalità, come sembrerebbe suggerire la lettura di Die Unversöhnlichen. Intendo anche affrontare la problematica della definizione terminologica della letteratura legata all’interculturalità, che, nonostante numerosi studi, non ha trovato una soluzione comune. In particolare, nel caso di Biondi, intendo valutare, sempre partendo dall’analisi dei due romanzi, in che modo la definizione di «inter-letteratura», avanzata da Benedetta Mannino, sia applicabile a quest’autore, giacché i due testi presentano due diversi spaccati autobiografici che non sembrano lasciarsi collocare esattamente a metà tra due culture, come il prefisso inter- vuole suggerire.

(2021). Letteratura e migrazione. L'inter-culturalità in Franco Biondi . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/240009

Letteratura e migrazione. L'inter-culturalità in Franco Biondi

Gallo Stampino, Matteo
2021-01-01

Abstract

Franco Biondi nasce a Forlì nel 1974. Nel 1965, all’età di diciotto anni, emigra nella Repubblica Federale Tedesca, dove pubblica poesie, racconti, romanzi e saggi sia in italiano sia in tedesco. In Biondi il concetto di Fremde (‘estraneità) è intimamente legato alla lingua. Egli, nella sua esistenza da scrittore straniero in lingua tedesca, ha attraversato un percorso che lo ha portato da una condizione iniziale in cui considerava il tedesco come una forza ostile cui opporsi, a ridefinire il suo rapporto con questa lingua, diventata nel tempo la sua dimora, costruendo un linguaggio nuovo, che si distacca programmaticamente dall’idioma della maggioranza dei parlanti, dal tedesco autoritario, nel quale egli ricerca un’identità multiculturale che possa oltrepassare le barriere nazionali er culturali. Intento del mio intervento è indagare, concentrandomi sui romanzi Die Unversöhnlichen (1991) e In deutschen Küchen (1997), come il problema della costruzione di un’identità a cavallo tra due lingue e due culture si rifletta nella produzione letteraria di Biondi, chiedendomi se la Fremde sia un’esperienza maturata nell’autore proprio a causa dello sradicamento dal proprio paese di origine, come sembra evincersi dalla lettura di In deutschen Küchen, o se invece non sia già insita nella sua personalità, come sembrerebbe suggerire la lettura di Die Unversöhnlichen. Intendo anche affrontare la problematica della definizione terminologica della letteratura legata all’interculturalità, che, nonostante numerosi studi, non ha trovato una soluzione comune. In particolare, nel caso di Biondi, intendo valutare, sempre partendo dall’analisi dei due romanzi, in che modo la definizione di «inter-letteratura», avanzata da Benedetta Mannino, sia applicabile a quest’autore, giacché i due testi presentano due diversi spaccati autobiografici che non sembrano lasciarsi collocare esattamente a metà tra due culture, come il prefisso inter- vuole suggerire.
2021
GALLO STAMPINO, Matteo
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