L’onere motivazionale in caso di affidamento in house alla luce della più recente normativa e giurisprudenza

The essay examines the issue of direct assignments to in-house companies, with particular reference to the reasoning required of the institution or administration that intends to arrange direct assignments, in the light of the recent provision pursuant to art. 192, second paragraph of the Public Procurement Code. The contribution examines in detail the judgments pronounced regarding the concrete extent of the motivational burden in question, noting how - also in consideration of the most recent further regulatory provisions concerning in-house, as well as local public services - it does not seem it is advisable for the administration to go so far as to demonstrate, in relation to the specific case, the failure of the market.

L’articolo prende in esame esame il tema degli affidamenti diretti a società in house, con particolare riferimento alla motivazione richiesta all’ente o amministrazione che intende disporre un affidamento diretto, alla luce della previsione recente di cui all’art. 192, comma secondo del Codice dei contratti pubblici. Nel contributo si prende in esame altresì nel dettaglio la giurisprudenza pronunciatasi a proposito della concreta portata dell’onere motivazionale in questione, rilevando come – anche in considerazione delle ulteriori più recenti previsioni normative in materia di in house, oltre che di servizi pubblici locali – non pare opportuno che l’amministrazione si spinga sino alla dimostrazione, nel caso di specie, del fallimento del mercato.