The article examines the relationship between the prose of Vita nova and the rhetorical treatises in the vernacular flourished in Florence in the late thirteenth century, aiming to specify the function of models that the texts of contemporary prose in the vernacular were able to play on the invention of the Dante’s libello not only at the level of punctual matches, but also in the development of the form of the prosimeter and its functional implications. The precepts of the Ciceronian ars dictaminis mediated in a communal key by the vulgar- izations of Brunetto Latini and Bono Giamboni are suspected of having co-operated to con- stitute the rhetorical paradigm of Dante’s prose, constituting for the young Alighieri the immediate and most authoritative precedent of prose of art, in whose groove the narrative and exegetical framework could be inscribed, in which the non-lyrical segment of the libello is split into two.
L’articolo prende in esame da una prospettiva interdiscosiva e, ove possibile, intertestuale il rapporto tra la prosa della Vita nova e la trattatistica retorica in volgare fiorita a Firenze nel secondo Duecento, mirando a precisare la funzione di modelli che i testi della coeva prosa in volgare poterono svolgere sull’invenzione del libello dantesco non solo al livello di riscontri puntuali, ma anche nella messa a punto della forma del prosimetro e delle sue implicazioni funzionali. I precetti dell’ars dictaminis ciceroniana mediati in chiave comunale dai volgarizzamenti di Brunetto Latini e di Bono Giamboni sono indiziati di aver cooperato a costituire il paradigma retorico della prosa dantesca costituendo per il giovane Alighieri l’immediato e più autorevole precedente di prosa d’arte, nel cui solco si potesse iscrivere l’intelaiatura narrativa ed esegetica, nella quale si biforca il segmento non lirico del libello.
(2019). Primi appunti sulla "Vita nova" nel contesto della prosa del Duecento [journal article - articolo]. In L'ALIGHIERI. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/240827
Primi appunti sulla "Vita nova" nel contesto della prosa del Duecento
Lombardo, Luca
2019-01-01
Abstract
L’articolo prende in esame da una prospettiva interdiscosiva e, ove possibile, intertestuale il rapporto tra la prosa della Vita nova e la trattatistica retorica in volgare fiorita a Firenze nel secondo Duecento, mirando a precisare la funzione di modelli che i testi della coeva prosa in volgare poterono svolgere sull’invenzione del libello dantesco non solo al livello di riscontri puntuali, ma anche nella messa a punto della forma del prosimetro e delle sue implicazioni funzionali. I precetti dell’ars dictaminis ciceroniana mediati in chiave comunale dai volgarizzamenti di Brunetto Latini e di Bono Giamboni sono indiziati di aver cooperato a costituire il paradigma retorico della prosa dantesca costituendo per il giovane Alighieri l’immediato e più autorevole precedente di prosa d’arte, nel cui solco si potesse iscrivere l’intelaiatura narrativa ed esegetica, nella quale si biforca il segmento non lirico del libello.File | Dimensione del file | Formato | |
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