«Me contempne: sitim frigio Musone levabo» (Eg III 88-89). With these words, Gio- vanni del Virgilio promises that he will not hesitate to drink the waters of the river Mu- sone if the recipient of his second eclogue, Dante, won’t join him in Bologna and practice the composition of Latin verse: the image of the stream fl owing nearby Padua is intended as an allegorical allusion to the poet Albertino Mussato (Padua, 1261 - Chioggia, 1329), leading exponent of the so-called “preumanesimo padovano”. Giovanni, advocating a return to the classical tradition, here seems to indirectly praise Mussato for his composi- tions in Latin, in fl agrant contrast with the author of the Commedia, tenacious supporter of the use of the vernacular. The correspondence between Giovanni and Dante, who in his reply ignores the alleged allusion to the writer from Padua, denotes the centrality of the fi gure of Mussato in the early fourteenth-century Italian cultural life, and requires a re-assessment of the way in which scholars have questioned or considered the relation- ship between Mussato and Dante. The silence that both kept about each other in their re- spective works has led scholars to allege that the two poets did not know or ignored each other. Yet, despite the absence of explicit references to each other, the reader’s interest is aroused by the implicit reference to the poetry of Mussato within the bucolic correspond- ence between Dante and Giovanni del Virgilio. This essay analyses some unpublished texts and the comparison between the works of the Florentine poet and Mussato’s, (with a particular emphasis on his metrical epistles), as well as the testimony of the early com- mentators of the Commedia to question and re-assess the relationship between Dante and Mussato, shedding further light on the mediatiory function of Giovanni del Virgilio.

«Me contempne: sitim frigio Musone levabo» (Eg III 88-89). Con queste parole Gio- vanni del Virgilio promette che non esiterà a dissetarsi alle acque del fi ume Musone se il destinatario della sua seconda egloga, Dante Alighieri, non vorrà raggiungerlo a Bologna ed esercitarsi nella composizione di versi latini: l’immagine del torrente che scorre nelle vicinanze di Padova s’intende come allegorica allusione al poeta Albertino Mussato (Padova, 1261 – Chioggia, 1329), esponente principale del cosiddetto “preu- manesimo padovano”, che Giovanni, fautore di un ritorno alla tradizione classica, qui indirettamente sembra lodare per i suoi componimenti in lingua latina, in manifesta con- trapposizione con l’autore della Commedia, tenace sostenitore dell’uso del volgare. Al di là dell’oggetto della corrispondenza tra Giovanni e Dante, il quale nella successiva risposta trascura la presunta allusione allo scrittore padovano, quest’ultima denota di per sé la centralità della fi gura di Mussato nella vita culturale italiana del primo Trecen- to, e, soprattutto, impone una riflessione circa la relazione tra lo stesso Mussato e Dante, sulla quale gli studiosi si sono a lungo interrogati, ritenendo improbabile che i due poeti contemporanei fossero l’uno sconosciuto o indifferente all’altro, ma altresì dovendo regi- strare il silenzio che entrambi si destinarono reciprocamente nelle rispettive opere. Anche per questa assenza di espliciti rapporti tra i due poeti, assenza tanto sorprendente quanto sospetta, l’interesse del lettore è stuzzicato dall’implicito rimando alla poesia di Mussato entro la corrispondenza bucolica tra lo stesso Dante e Giovanni Del Virgilio. L’analisi di alcuni confronti testuali inediti tra le opere del poeta fi orentino e di quello padovano, nonché la testimonianza dei primi commentatori della Commedia costituiscono l’apporto originale del presente articolo alla questione dei rapporti tra Dante e Mussato, mettendo meglio in luce la mediazione svolta tra i due dal bolognese Giovanni.

(2014). Oltre il silenzio di Dante: Giovanni del Virgilio, le epistole metriche di Mussato e i commentatori danteschi antichi [journal article - articolo]. In ACTA HISTRIAE. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/240836

Oltre il silenzio di Dante: Giovanni del Virgilio, le epistole metriche di Mussato e i commentatori danteschi antichi

Lombardo, Luca
2014-01-01

Abstract

«Me contempne: sitim frigio Musone levabo» (Eg III 88-89). With these words, Gio- vanni del Virgilio promises that he will not hesitate to drink the waters of the river Mu- sone if the recipient of his second eclogue, Dante, won’t join him in Bologna and practice the composition of Latin verse: the image of the stream fl owing nearby Padua is intended as an allegorical allusion to the poet Albertino Mussato (Padua, 1261 - Chioggia, 1329), leading exponent of the so-called “preumanesimo padovano”. Giovanni, advocating a return to the classical tradition, here seems to indirectly praise Mussato for his composi- tions in Latin, in fl agrant contrast with the author of the Commedia, tenacious supporter of the use of the vernacular. The correspondence between Giovanni and Dante, who in his reply ignores the alleged allusion to the writer from Padua, denotes the centrality of the fi gure of Mussato in the early fourteenth-century Italian cultural life, and requires a re-assessment of the way in which scholars have questioned or considered the relation- ship between Mussato and Dante. The silence that both kept about each other in their re- spective works has led scholars to allege that the two poets did not know or ignored each other. Yet, despite the absence of explicit references to each other, the reader’s interest is aroused by the implicit reference to the poetry of Mussato within the bucolic correspond- ence between Dante and Giovanni del Virgilio. This essay analyses some unpublished texts and the comparison between the works of the Florentine poet and Mussato’s, (with a particular emphasis on his metrical epistles), as well as the testimony of the early com- mentators of the Commedia to question and re-assess the relationship between Dante and Mussato, shedding further light on the mediatiory function of Giovanni del Virgilio.
articolo
2014
«Me contempne: sitim frigio Musone levabo» (Eg III 88-89). Con queste parole Gio- vanni del Virgilio promette che non esiterà a dissetarsi alle acque del fi ume Musone se il destinatario della sua seconda egloga, Dante Alighieri, non vorrà raggiungerlo a Bologna ed esercitarsi nella composizione di versi latini: l’immagine del torrente che scorre nelle vicinanze di Padova s’intende come allegorica allusione al poeta Albertino Mussato (Padova, 1261 – Chioggia, 1329), esponente principale del cosiddetto “preu- manesimo padovano”, che Giovanni, fautore di un ritorno alla tradizione classica, qui indirettamente sembra lodare per i suoi componimenti in lingua latina, in manifesta con- trapposizione con l’autore della Commedia, tenace sostenitore dell’uso del volgare. Al di là dell’oggetto della corrispondenza tra Giovanni e Dante, il quale nella successiva risposta trascura la presunta allusione allo scrittore padovano, quest’ultima denota di per sé la centralità della fi gura di Mussato nella vita culturale italiana del primo Trecen- to, e, soprattutto, impone una riflessione circa la relazione tra lo stesso Mussato e Dante, sulla quale gli studiosi si sono a lungo interrogati, ritenendo improbabile che i due poeti contemporanei fossero l’uno sconosciuto o indifferente all’altro, ma altresì dovendo regi- strare il silenzio che entrambi si destinarono reciprocamente nelle rispettive opere. Anche per questa assenza di espliciti rapporti tra i due poeti, assenza tanto sorprendente quanto sospetta, l’interesse del lettore è stuzzicato dall’implicito rimando alla poesia di Mussato entro la corrispondenza bucolica tra lo stesso Dante e Giovanni Del Virgilio. L’analisi di alcuni confronti testuali inediti tra le opere del poeta fi orentino e di quello padovano, nonché la testimonianza dei primi commentatori della Commedia costituiscono l’apporto originale del presente articolo alla questione dei rapporti tra Dante e Mussato, mettendo meglio in luce la mediazione svolta tra i due dal bolognese Giovanni.
Lombardo, Luca
(2014). Oltre il silenzio di Dante: Giovanni del Virgilio, le epistole metriche di Mussato e i commentatori danteschi antichi [journal article - articolo]. In ACTA HISTRIAE. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/240836
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