Il disegno è spesso impiegato nella scuola come uno strumento per occupare i bambini, per riempire il loro tempo tra un’attività e l’altra; esso è troppo spesso banalizzato e immaginato come una attività fine a sé stessa. Il disegno, nella scuola dell’infanzia, è ancor 'oggi molto presente e poco condizionato dalla presenza dell’educatore perché associato, erroneamente, all’idea di un’attività ludico-ricreativa; sono quindi presenti più momenti in cui i bambini possono spontaneamente dedicarsi ‘in piena libertà’ all’attività grafica dove apprendere ed imparare. Attraverso il gesto grafico il bimbo si impossessa della realtà circostante e si inserisce in essa attraverso un processo di assimilazione dove il pensiero diventa conoscenza, l’emozione interesse e l’atto motorio padronanza degli dell’ambiente e degli oggetti. Il disegno infantile, nel processo di crescita dell’individuo, permette al bambino di prendere coscienza del mondo e della sua spazialità, nonché di elaborarlo e tradurlo così in rappresentazione grafica. Nell’atto del disegnare essi restituiscono un luogo multidimensionale (3D, 4D o 5D) nello spazio bidimensionale (2D) del foglio di carta su cui tracciano i loro segni. Un percorso attuato automaticamente nel momento della rappresentazione dove la consapevolezza geometrica di oggetti solidi viere restituita con punti, linee e superfici; disegnando il bambino sviluppi automaticamente un pensiero geometrico in quanto si trova costretto ad un passaggio di riduzione dimensionale. L’insegnamento della geometria è considerata all’interno delle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” una disciplina matematica, spesso stereotipato, concepito in forma semplicistica e unicamente riferito al concetto di piano. Il saggio, attraverso una sperimentazione condotta su più classi di bambini nella fascia di età compresa tra i tre e i sei anni, vuole indagare le connessioni tra il disegno e la geometria siano fortemente legati e indagare una didattica integrata incentrato sul gesto e l’interpretazione grafica dello spazio geometrico.

(2022). Educare al Disegno e al Colore: esperienze didattiche nella scuola primaria . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/241349

Educare al Disegno e al Colore: esperienze didattiche nella scuola primaria

Cardaci, Alessio;
2022-01-01

Abstract

Il disegno è spesso impiegato nella scuola come uno strumento per occupare i bambini, per riempire il loro tempo tra un’attività e l’altra; esso è troppo spesso banalizzato e immaginato come una attività fine a sé stessa. Il disegno, nella scuola dell’infanzia, è ancor 'oggi molto presente e poco condizionato dalla presenza dell’educatore perché associato, erroneamente, all’idea di un’attività ludico-ricreativa; sono quindi presenti più momenti in cui i bambini possono spontaneamente dedicarsi ‘in piena libertà’ all’attività grafica dove apprendere ed imparare. Attraverso il gesto grafico il bimbo si impossessa della realtà circostante e si inserisce in essa attraverso un processo di assimilazione dove il pensiero diventa conoscenza, l’emozione interesse e l’atto motorio padronanza degli dell’ambiente e degli oggetti. Il disegno infantile, nel processo di crescita dell’individuo, permette al bambino di prendere coscienza del mondo e della sua spazialità, nonché di elaborarlo e tradurlo così in rappresentazione grafica. Nell’atto del disegnare essi restituiscono un luogo multidimensionale (3D, 4D o 5D) nello spazio bidimensionale (2D) del foglio di carta su cui tracciano i loro segni. Un percorso attuato automaticamente nel momento della rappresentazione dove la consapevolezza geometrica di oggetti solidi viere restituita con punti, linee e superfici; disegnando il bambino sviluppi automaticamente un pensiero geometrico in quanto si trova costretto ad un passaggio di riduzione dimensionale. L’insegnamento della geometria è considerata all’interno delle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” una disciplina matematica, spesso stereotipato, concepito in forma semplicistica e unicamente riferito al concetto di piano. Il saggio, attraverso una sperimentazione condotta su più classi di bambini nella fascia di età compresa tra i tre e i sei anni, vuole indagare le connessioni tra il disegno e la geometria siano fortemente legati e indagare una didattica integrata incentrato sul gesto e l’interpretazione grafica dello spazio geometrico.
2022
Cardaci, Alessio; Carrara, Albertina
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