How can conceptual and methodological approaches in anthropology contribute to the study of educational processes and particularly to develop a new education project for interculturality in schools? The article explores how the topic of borders – as both an object of study of anthropology and a metaphor for describing some distinctive characteristics of anthropological thinking – can be regarded as a useful tool to respond to this question. Specifically, the paper has two objectives. The first is to show how anthropology offers us valuable tools to (re)think educational practices in contemporary multicultural contexts through its reflection on the border, mobility, identity, and difference nexus. Such a reflection encourages rethinking intercultural education as educating for pluralism fostering relations among diversities, thereby overcoming an idea of intercultural education merely aimed to include cultural diversity ‘in the singular’, only referred to ‘foreign’ students. The second is to explore the potential of a focus on educational processes to advance the anthropological theoretical and empirical understanding of borders, at the same time showing schools as a prominent ‘field’ for all anthropologists and not only for those interested in education. To meet these objectives, we will refer to some educational workshop activities on the topic of borders and border crossings that – conceived during an action-research in the Italian/Tunisian borderland – are proposed as a tool for cooperative design (involving researchers, teachers, and educators) of practical actions for intercultural education in schools and in other educational contexts, as well as in training for adults and particularly for teachers.

Come gli approcci concettuali e metodologici dell’antropologia possono contribuire allo studio dei processi educativi, con particolare riguardo all’elaborazione di un nuovo progetto all’educazione interculturale nella scuola? Questo contributo riflette sul tema del confine – sia come oggetto di studio della riflessione antropologica sia come metafora attraverso cui descrivere alcune caratteristiche distintive dell’antropologia – quale utile strumento per rispondere a tale interrogazione. Più precisamente, l’articolo ha un duplice obiettivo. Il primo è di mostrare come l’antropologia offra significativi strumenti per (ri)pensare le pratiche educative nei contesti multiculturali contemporanei attraverso la riflessione che la disciplina propone sui nessi plurali tra confini, frontiere, mobilità, identità e differenze. Ciò favorendo una rilettura dell’educazione interculturale come educazione alla pluralità e alla relazione tra le diversità anziché come educazione volta all’inclusione della diversità culturale ‘al singolare’, di cui si rappresentano portatori esclusivamente gli alunni ‘stranieri’. Il secondo obiettivo è di riflettere sul potenziale di una focalizzazione sui processi educativi per la riflessione antropologica teorica ed empirica sui confini, mostrando, allo stesso tempo, l’importanza del laboratorio-scuola come ‘campo’ al quale l’antropologia tutta, non solo quella educativa, è chiamata a guardare. Per soddisfare agli obiettivi decritti, si farà riferimento a delle attività laboratoriali sul tema dei confini e dei loro attraversamenti che – ideate e sperimentate durante una ricerca-azione condotta nella regione di frontiera italo-tunisina – si propongono come strumento per la progettazione collaborativa, tra ricercatori, insegnanti e educatori, di strumenti di intervento pratico per l’educazione interculturale in contesti scolastici ed extra-scolastici, nonché di formazione per adulti e, in particolare, per insegnanti.

(2023). Oltre l’inclusione. Educare alla pluralità attraverso il confine. Sperimentazioni cooperative tra antropologia e educazione [journal article - articolo]. In ILLUMINAZIONI. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/242310

Oltre l’inclusione. Educare alla pluralità attraverso il confine. Sperimentazioni cooperative tra antropologia e educazione

Brambilla, Chiara
2023-01-01

Abstract

How can conceptual and methodological approaches in anthropology contribute to the study of educational processes and particularly to develop a new education project for interculturality in schools? The article explores how the topic of borders – as both an object of study of anthropology and a metaphor for describing some distinctive characteristics of anthropological thinking – can be regarded as a useful tool to respond to this question. Specifically, the paper has two objectives. The first is to show how anthropology offers us valuable tools to (re)think educational practices in contemporary multicultural contexts through its reflection on the border, mobility, identity, and difference nexus. Such a reflection encourages rethinking intercultural education as educating for pluralism fostering relations among diversities, thereby overcoming an idea of intercultural education merely aimed to include cultural diversity ‘in the singular’, only referred to ‘foreign’ students. The second is to explore the potential of a focus on educational processes to advance the anthropological theoretical and empirical understanding of borders, at the same time showing schools as a prominent ‘field’ for all anthropologists and not only for those interested in education. To meet these objectives, we will refer to some educational workshop activities on the topic of borders and border crossings that – conceived during an action-research in the Italian/Tunisian borderland – are proposed as a tool for cooperative design (involving researchers, teachers, and educators) of practical actions for intercultural education in schools and in other educational contexts, as well as in training for adults and particularly for teachers.
articolo
2023
Come gli approcci concettuali e metodologici dell’antropologia possono contribuire allo studio dei processi educativi, con particolare riguardo all’elaborazione di un nuovo progetto all’educazione interculturale nella scuola? Questo contributo riflette sul tema del confine – sia come oggetto di studio della riflessione antropologica sia come metafora attraverso cui descrivere alcune caratteristiche distintive dell’antropologia – quale utile strumento per rispondere a tale interrogazione. Più precisamente, l’articolo ha un duplice obiettivo. Il primo è di mostrare come l’antropologia offra significativi strumenti per (ri)pensare le pratiche educative nei contesti multiculturali contemporanei attraverso la riflessione che la disciplina propone sui nessi plurali tra confini, frontiere, mobilità, identità e differenze. Ciò favorendo una rilettura dell’educazione interculturale come educazione alla pluralità e alla relazione tra le diversità anziché come educazione volta all’inclusione della diversità culturale ‘al singolare’, di cui si rappresentano portatori esclusivamente gli alunni ‘stranieri’. Il secondo obiettivo è di riflettere sul potenziale di una focalizzazione sui processi educativi per la riflessione antropologica teorica ed empirica sui confini, mostrando, allo stesso tempo, l’importanza del laboratorio-scuola come ‘campo’ al quale l’antropologia tutta, non solo quella educativa, è chiamata a guardare. Per soddisfare agli obiettivi decritti, si farà riferimento a delle attività laboratoriali sul tema dei confini e dei loro attraversamenti che – ideate e sperimentate durante una ricerca-azione condotta nella regione di frontiera italo-tunisina – si propongono come strumento per la progettazione collaborativa, tra ricercatori, insegnanti e educatori, di strumenti di intervento pratico per l’educazione interculturale in contesti scolastici ed extra-scolastici, nonché di formazione per adulti e, in particolare, per insegnanti.
Brambilla, Chiara
(2023). Oltre l’inclusione. Educare alla pluralità attraverso il confine. Sperimentazioni cooperative tra antropologia e educazione [journal article - articolo]. In ILLUMINAZIONI. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/242310
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