In questo articolo si analizzano i problemi sollevati intorno alla costruzione dell'opera lirica da Gottfried Benn (1886-1956), uno dei massimi poeti tedeschi del '900. Il costante confronto con la scienza del secolo precedente e del suo secolo, motivato dal suo doppio talento di medico-scrittore, porta Benn a interpretare le nuove forme di percezione sensoriale riferibili alla produzione lirica, tenendo conto del progresso tecnologico del suo tempo. Al centro dell'analisi si trova la lettura della sua raccolta di poesie Statische Gedichte (1947) che portano il segno dell'influenza dell'opera di Oswald Spengler del 1923, Il tramonto dell'Occidente.

"Farben und Klaenge gibt es in der Natur, Worte nicht". Benns Arbeit am lyrischen Experiment zur Zeit der Statischen Gedichte

AGAZZI, Elena
2010-01-01

Abstract

In questo articolo si analizzano i problemi sollevati intorno alla costruzione dell'opera lirica da Gottfried Benn (1886-1956), uno dei massimi poeti tedeschi del '900. Il costante confronto con la scienza del secolo precedente e del suo secolo, motivato dal suo doppio talento di medico-scrittore, porta Benn a interpretare le nuove forme di percezione sensoriale riferibili alla produzione lirica, tenendo conto del progresso tecnologico del suo tempo. Al centro dell'analisi si trova la lettura della sua raccolta di poesie Statische Gedichte (1947) che portano il segno dell'influenza dell'opera di Oswald Spengler del 1923, Il tramonto dell'Occidente.
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2010
Agazzi, Elena
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