"L’esitazione di Amleto” è l’incontro, intimo e serrato, tra due dei massimi poeti di tutti i tempi: il confronto di Yves Bonnefoy con l’opera e la lingua di William Shakespeare, la grande ossessione letteraria della sua vita. Il legame tra Bonnefoy e Shakespeare è difficile da isolare in una singola descrizione. Il Bardo è stato oggetto di studio e approfondimento costanti da parte del primo, ed è d’altronde proprio traducendolo che i versi del poeta francese hanno trovato nuova linfa e nuovo smalto. Da un tale dialogo tra i secoli sono nati questi scritti, nei quali Bonnefoy ha riversato il proprio sguardo e le proprie intuizioni. È soprattutto Amleto – inteso sia come testo teatrale che come protagonista – a occupare le sue riflessioni, in quanto esemplificazione dei pericoli corsi da un’umanità e una parola poetica incapaci di aprirsi alla verità concreta dell’esistenza, schiacciate come sono dall’astrattezza dei concetti e dell’ideologia. Un'indagine che ha il suo culmine nella «Lettera a Shakespeare», nella quale Bonnefoy immagina di incontrare il drammaturgo inglese mentre è intento ad allestire una messinscena e di chiedergli di accedere al suo mistero. “L’esitazione di Amleto” è un esempio sorprendente di «critica poetica»: in queste pagine la prosa densa di Bonnefoy sposta i confini della scrittura saggistica, facendo emergere il fascino eterno e indiscutibile di Shakespeare, la sua natura di testimone dell'abisso, la speranza racchiusa nelle sue parole, che ancora oggi riescono a illuminare le tenebre che avvolgono il nostro presente.
(2023). L'esitazione di Amleto. Saggi su William Shakespeare . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/246610
L'esitazione di Amleto. Saggi su William Shakespeare
Amadori, Sara
2023-01-01
Abstract
"L’esitazione di Amleto” è l’incontro, intimo e serrato, tra due dei massimi poeti di tutti i tempi: il confronto di Yves Bonnefoy con l’opera e la lingua di William Shakespeare, la grande ossessione letteraria della sua vita. Il legame tra Bonnefoy e Shakespeare è difficile da isolare in una singola descrizione. Il Bardo è stato oggetto di studio e approfondimento costanti da parte del primo, ed è d’altronde proprio traducendolo che i versi del poeta francese hanno trovato nuova linfa e nuovo smalto. Da un tale dialogo tra i secoli sono nati questi scritti, nei quali Bonnefoy ha riversato il proprio sguardo e le proprie intuizioni. È soprattutto Amleto – inteso sia come testo teatrale che come protagonista – a occupare le sue riflessioni, in quanto esemplificazione dei pericoli corsi da un’umanità e una parola poetica incapaci di aprirsi alla verità concreta dell’esistenza, schiacciate come sono dall’astrattezza dei concetti e dell’ideologia. Un'indagine che ha il suo culmine nella «Lettera a Shakespeare», nella quale Bonnefoy immagina di incontrare il drammaturgo inglese mentre è intento ad allestire una messinscena e di chiedergli di accedere al suo mistero. “L’esitazione di Amleto” è un esempio sorprendente di «critica poetica»: in queste pagine la prosa densa di Bonnefoy sposta i confini della scrittura saggistica, facendo emergere il fascino eterno e indiscutibile di Shakespeare, la sua natura di testimone dell'abisso, la speranza racchiusa nelle sue parole, che ancora oggi riescono a illuminare le tenebre che avvolgono il nostro presente.File | Dimensione del file | Formato | |
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