Strategia di Sviluppo sostenibile e scala locale: indicatori per descrivere, monitorare e orientare le scelte

With the adoption of the 2030-SDG Agenda, the United Nations established a shared agenda among member states to guide their policies. The assumption of a set of goals fosters the affirmation of a new technical-operational approach in the field of spatial planning, which relates strategic planning to the use of indicators aimed at measuring positioning (at different scales of context) and performance of the policies and projects promoted. At the national level with the definition of the SNSvS, and at the regional level with the SRSvS, thereception of the objectives has led to the multiplication of indicators and investments necessary for the production of populating data. As a result, there is a risk of over-articulation of indicators with a consequentquantitative drift, which is difficult to bring back to an analytical-interpretive framework that is readable and usable as a tool for guiding choices. For the efficiency/effectiveness of political-administrative action, in fact, the usefulness of indicators isdirectly proportional to their ability to render legible specific phenomena or effects of activated policies/actions,and thus to offer a necessarily selective summary look. This capacity is closely linked to the availabilityof operable and up-to-date data and information, and with a detail appropriate to the complexity and heterogeneity of the study area. These difficulties are multiplied when approaching the local scale, which is not always effectivelyrepresentable through metrics defined to support observation at the regional and national levels.

Con l’adozione dell’Agenda 2030-SDG, le Nazioni Unite hanno definito un programma di lavoro condiviso fra gli stati membri per orientare le loro policy. L’assunzione di un set di obiettivi favorisce l’affermazione di un nuovo approccio tecnico-operativo nel campo della pianificazione territoriale, che mette in relazione la programmazione strategica con l’utilizzo di indicatori volti a misurare posizionamento (alle diverse scale di contesto) e performance delle politiche e delle progettualità promosse. A livello nazionale con la definizione della SNSvS, e a livello regionale con la SRSvS, il recepimento degli obiettivi ha portato alla moltiplicazione degli indicatori e degli investimenti necessari alla produzione dei dati di popolamento. Ne deriva un rischio di eccessiva articolazione degli indicatori con una conseguente deriva quantitativa, di difficile riconduzione a un quadro analitico-interpretativo leggibile e utilizzabile quale strumento di orientamento delle scelte. Per l’efficienza/efficacia dell’azione politico-amministrativa, infatti, l’utilità degli indicatori è direttamente proporzionale alla loro capacità di rendere leggibili fenomeni specifici o effetti di politiche/azioni attivate, e quindi di offrire uno sguardo di sintesi necessariamente selettivo. Tale capacità è strettamente legata alla disponibilità di dati e informazioni operabili e aggiornati, e con un dettaglio adeguato alla complessità e all’eterogeneità del territorio di studio. Queste difficoltà si moltiplicano quando ci si approssima alla scala locale, non sempre efficacemente rappresentabile attraverso metriche definite per supportare l’osservazione ai livelli regionale e nazionale.