1 marzo 1922 - 1 marzo 2022 / Beppe Fenoglio. Corpo

The origin of the stories that Fenoglio tells, beginning with the oral narrations heard in the family reunions and in the trattorias of Santo Stefano, lives in a close intimacy with the natural world which finds correspondence in a writing anchored to the world, far from the usual perspectives of representation. For Fenoglio, writing means first of all listening to the voices of others and returning them with all the brands of origin with which they are impregnated, treating words as bodies sentient beings born of the great organism of nature, which generates and contains them. There is a basic animism that runs through its pages and shapes them through a material writing, always out of key with respect to the horizons of expectation of its first critics-readers, who are unable to place it in any of the categories acquired, with blunders and misunderstandings that Fenoglio feels like an open wound throughout his life.

L’origine delle storie che Fenoglio racconta, cominciando dalle narrazioni orali ascoltate nei ritrovi di famiglia e nelle trattorie di Santo Stefano, si pone in stretta intimità con il mondo naturale che trova corrispondenza in una scrittura lontana dalle prospettive consuete di rappresentazione. Scrivere per Fenoglio significa prima di tutto ascoltare le voci degli altri e restituirle con tutte le marche d’origine di cui sono impregnate, trattando le parole come corpi senzienti nati dal grande organismo della natura, che li genera e li contiene. C’è un animismo di fondo che attraversa le sue pagine e le plasma attraverso una scrittura materica, sempre fuori chiave rispetto agli orizzonti di attesa dei suoi primi critici-lettori, che non riescono a collocarla in nessuna delle categorie acquisite, con abbagli e fraintendimenti che Fenoglio sente per tutta la vita come una ferita aperta.