In Berlin Alexanderplatz (1929) di Alfred Döblin, Franz Biberkopf offre apparentemente l’immagine di una mascolinità convenzionale per la Germania degli anni Venti, cioè rispondente a una “norma” nel senso più foucaultiano del termine, ma dietro la fisicità del personaggio si cela una psiche fragile e irrimediabilmente danneggiata dalla Prima guerra mondiale. Da quest’ultima dipende l’impotenza di cui soffre il protagonista del romanzo. Eppure, anche dalla produzione di Döblin che precede il primo conflitto mondiale emergono alcune rappresentazioni della corporeità maschile in cui è tematizzata, come nel caso del racconto Die Ermordung einer Butterblume (1913), l’impotenza, che consegue all’accelerazione nervosa della vita nella Berlino degli anni Venti. Il contributo indaga le modalità di rappresentazione dell’impotenza nell’opera di Döblin, richiamandosi anche agli studi sull’amnesia di Théodule Ribot, sui sintomi nevrastenici di Wilhelm Heinrich Erb, sull’isteria di Josef Breuer e Sigmund Freud e sulla sessualità di Karl Heinrich Ulrichs, Richard von Krafft-Ebing e Magnus Hirschfeld.
(2023). Rappresentazioni dell’impotenza in Alfred Döblin . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/248989
Rappresentazioni dell’impotenza in Alfred Döblin
Calzoni, Raul
2023-01-01
Abstract
In Berlin Alexanderplatz (1929) di Alfred Döblin, Franz Biberkopf offre apparentemente l’immagine di una mascolinità convenzionale per la Germania degli anni Venti, cioè rispondente a una “norma” nel senso più foucaultiano del termine, ma dietro la fisicità del personaggio si cela una psiche fragile e irrimediabilmente danneggiata dalla Prima guerra mondiale. Da quest’ultima dipende l’impotenza di cui soffre il protagonista del romanzo. Eppure, anche dalla produzione di Döblin che precede il primo conflitto mondiale emergono alcune rappresentazioni della corporeità maschile in cui è tematizzata, come nel caso del racconto Die Ermordung einer Butterblume (1913), l’impotenza, che consegue all’accelerazione nervosa della vita nella Berlino degli anni Venti. Il contributo indaga le modalità di rappresentazione dell’impotenza nell’opera di Döblin, richiamandosi anche agli studi sull’amnesia di Théodule Ribot, sui sintomi nevrastenici di Wilhelm Heinrich Erb, sull’isteria di Josef Breuer e Sigmund Freud e sulla sessualità di Karl Heinrich Ulrichs, Richard von Krafft-Ebing e Magnus Hirschfeld.File | Dimensione del file | Formato | |
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