Il mondo delle macchine verticali per prove materiali, siano esse di trazione, compressione, torsione, statiche o a fatica, è caratterizzato da un layout costruttivo ormai consolidato e collaudato. Solitamente la struttura meccanica è composta da un solido basamento inferiore, due colonne e una traversa superiore (regolabile in altezza a seconda delle dimensioni del provino da testare), nonché da un attuatore idraulico o elettro-meccanico in grado di garantire i valori di forza e spostamento richiesti. I carichi generati durante le prove si scaricano sul telaio che è progettato per operare senza subire sensibili deformazioni rispetto alla deformazione del provino. Per un telaio classico a colonne, l’applicazione di azioni simultanee di torsione, trazione e compressione risulta particolarmente impegnativa poiché genera azioni di compressione/trazione associate a torsione e flessione sulle colonne. Le colonne devono pertanto avere sezioni adeguate e, se messe in relazione all’altezza, spesso presentano bassi valori di snellezza per garantire una rigidezza adeguata. Il risultato è una macchina pesante, ingombrante (in relazione al provino o al componente da testare) e difficile da trasportare. Recentemente si sono affacciate sul mercato macchine a elevato contenuto innovativo, in grado di migliorare le soluzioni strutturali tradizionali eliminando i punti deboli appena descritti grazie a un’elevata compattezza e a un alto grado di versatilità a fronte di costi relativamente bassi. Particolare interesse ha suscitato uno speciale schema costruttivo, brevettato da alcuni anni, che, in sostituzione delle classiche colonne, prevede l’utilizzo di un telaio a struttura tubolare.
(2010). Tecnologia e innovazione dei telai [journal article - articolo]. In IL PROGETTISTA INDUSTRIALE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/25105
Tecnologia e innovazione dei telai
Baragetti, Sergio;
2010-01-01
Abstract
Il mondo delle macchine verticali per prove materiali, siano esse di trazione, compressione, torsione, statiche o a fatica, è caratterizzato da un layout costruttivo ormai consolidato e collaudato. Solitamente la struttura meccanica è composta da un solido basamento inferiore, due colonne e una traversa superiore (regolabile in altezza a seconda delle dimensioni del provino da testare), nonché da un attuatore idraulico o elettro-meccanico in grado di garantire i valori di forza e spostamento richiesti. I carichi generati durante le prove si scaricano sul telaio che è progettato per operare senza subire sensibili deformazioni rispetto alla deformazione del provino. Per un telaio classico a colonne, l’applicazione di azioni simultanee di torsione, trazione e compressione risulta particolarmente impegnativa poiché genera azioni di compressione/trazione associate a torsione e flessione sulle colonne. Le colonne devono pertanto avere sezioni adeguate e, se messe in relazione all’altezza, spesso presentano bassi valori di snellezza per garantire una rigidezza adeguata. Il risultato è una macchina pesante, ingombrante (in relazione al provino o al componente da testare) e difficile da trasportare. Recentemente si sono affacciate sul mercato macchine a elevato contenuto innovativo, in grado di migliorare le soluzioni strutturali tradizionali eliminando i punti deboli appena descritti grazie a un’elevata compattezza e a un alto grado di versatilità a fronte di costi relativamente bassi. Particolare interesse ha suscitato uno speciale schema costruttivo, brevettato da alcuni anni, che, in sostituzione delle classiche colonne, prevede l’utilizzo di un telaio a struttura tubolare.File | Dimensione del file | Formato | |
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