Se è vero che il fatto del pluralismo ha reso necessaria l’individuazione di modelli teorici di convivenza privi di qualsiasi riferimento a etiche sostantive, ciò vale oggi anche per quel settore della riflessione morale che va abitualmente sotto il nome di bioetica. Questo saggio indagherà allora l’incidenza del pluralismo sulle questioni bioetiche e presenterà criticamente due prospettive accomunate da un’adeguata considerazione del fatto del pluralismo. La prima prospettiva, suggerita da Engelhardt, è finalizzata a offrire un linguaggio condiviso tra ‘stranieri morali’ e si fonda sul principio del permesso e su un’idea ampia di tolleranza. La seconda prospettiva, formulata da John Rawls, è legata invece a un più ampio disegno di trovare una concezione politica della giustizia senza ricorrere ad alcuna dottrina morale comprensiva e si basa su una particolare versione della nozione di neutralità. Si sosterrà che entrambe le soluzioni possono offrire di fatto una soluzione ai dilemmi bioetici nell’età del pluralismo, ma che solo la prospettiva di Rawls è in grado di fornire una soluzione pienamente giustificabile da un punto di vista liberale.
(2004). Pluralismo e questioni bioetiche . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/251403
Pluralismo e questioni bioetiche
Del Bo', Corrado
2004-01-01
Abstract
Se è vero che il fatto del pluralismo ha reso necessaria l’individuazione di modelli teorici di convivenza privi di qualsiasi riferimento a etiche sostantive, ciò vale oggi anche per quel settore della riflessione morale che va abitualmente sotto il nome di bioetica. Questo saggio indagherà allora l’incidenza del pluralismo sulle questioni bioetiche e presenterà criticamente due prospettive accomunate da un’adeguata considerazione del fatto del pluralismo. La prima prospettiva, suggerita da Engelhardt, è finalizzata a offrire un linguaggio condiviso tra ‘stranieri morali’ e si fonda sul principio del permesso e su un’idea ampia di tolleranza. La seconda prospettiva, formulata da John Rawls, è legata invece a un più ampio disegno di trovare una concezione politica della giustizia senza ricorrere ad alcuna dottrina morale comprensiva e si basa su una particolare versione della nozione di neutralità. Si sosterrà che entrambe le soluzioni possono offrire di fatto una soluzione ai dilemmi bioetici nell’età del pluralismo, ma che solo la prospettiva di Rawls è in grado di fornire una soluzione pienamente giustificabile da un punto di vista liberale.File | Dimensione del file | Formato | |
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