Il saggio evidenzia come, per essere educatore competente, non basti adeguarsi al paradigma della pura e semplice trasmissione della conoscenza (sapere) e delle abilità (saper fare). Infatti, all’insegnante è chiesto di essere anche colui che «aiuta» le persone a prendere coscienza di se stesse, dei propri doveri, delle proprie responsabilità, in una continua iniziazione alla vita intellettuale e morale. Se l’insegnamento ha scopi precisi (insegnare per l’oggi e per il domani) e mezzi concreti (le discipline), esso ha, soprattutto, un fine: l’educazione della persona umana (trascendenza). Qui si colloca il punto di intersezione fra la libertà di insegnare e la libertà di apprendere e, se è vero che la deontologia (competenza professionale) non può essere identificata con l’etica (sistema di valori condivisi), non può nemmeno prescinderne, né ignorarla. In questo modo, deontologia e professionalità diventano speculari.

(2010). Specularità della competenza: deontologia, etica, professionalità, apprendimento competente [conference presentation - intervento a convegno]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/25171

Specularità della competenza: deontologia, etica, professionalità, apprendimento competente

CANNAROZZO, Gregoria
2010-01-01

Abstract

Il saggio evidenzia come, per essere educatore competente, non basti adeguarsi al paradigma della pura e semplice trasmissione della conoscenza (sapere) e delle abilità (saper fare). Infatti, all’insegnante è chiesto di essere anche colui che «aiuta» le persone a prendere coscienza di se stesse, dei propri doveri, delle proprie responsabilità, in una continua iniziazione alla vita intellettuale e morale. Se l’insegnamento ha scopi precisi (insegnare per l’oggi e per il domani) e mezzi concreti (le discipline), esso ha, soprattutto, un fine: l’educazione della persona umana (trascendenza). Qui si colloca il punto di intersezione fra la libertà di insegnare e la libertà di apprendere e, se è vero che la deontologia (competenza professionale) non può essere identificata con l’etica (sistema di valori condivisi), non può nemmeno prescinderne, né ignorarla. In questo modo, deontologia e professionalità diventano speculari.
2010
Cannarozzo, Gregoria
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