La riforma del Código Penal del 2015 (Ley Organica n. 1/2015) ha determinato un miglioramento tecnico nella disciplina della responsabilità penale delle persone giuridiche, già introdotta nell’ordinamento spagnolo già con la Ley Organica n. 5 del 22 giugno 2010, con la finalità di meglio definire il contenuto del «debido control», la cui violazione determina la responsabilità dell’ente. La novella ha cercato di porre fine ai dubbi interpretativi che avevano pervaso la disciplina anteriore, anche in relazione alla qualificazione della natura della responsabilità dell’ente, considerata meramente vicariale ed, inoltre, ha recepito alcune raccomandazioni internazionali, dando particolare rilievo ai «programas de corporate compliance» che vengono configurati come cause di esclusione della responsabilità penale, se redatti ed attuati secondo le indicazioni contenute nel nuovo art. 31, § 5, c.p., così ponendoli al centro della disciplina della responsabilità dell’ente in un’ottica di prevenzione dei reati che possono realizzarsi nell’attività d’impresa. Lo studioso italiano non può non ravvisare la (quasi) perfetta sovrapponibilità tra la novella del 2015 spagnola e la disciplina dettata dal d.lgs. 231/2001, tanto da poter (fieramente) considerare la normativa nostrana come un modello di esportazione (espressione di Giulio De Simone), certamente adattabile, senza alcun domestico dubbio, nell’alveo di un sistema penale vero e proprio.
(2017). La responsabilita' degli enti nel codice penale spagnolo: analisi delle novita' introdotte dalla Ley Organica n.1 del 2015 [journal article - articolo]. In LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETÀ E DEGLI ENTI. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/254818
La responsabilita' degli enti nel codice penale spagnolo: analisi delle novita' introdotte dalla Ley Organica n.1 del 2015
Stea, Gaetano
2017-01-01
Abstract
La riforma del Código Penal del 2015 (Ley Organica n. 1/2015) ha determinato un miglioramento tecnico nella disciplina della responsabilità penale delle persone giuridiche, già introdotta nell’ordinamento spagnolo già con la Ley Organica n. 5 del 22 giugno 2010, con la finalità di meglio definire il contenuto del «debido control», la cui violazione determina la responsabilità dell’ente. La novella ha cercato di porre fine ai dubbi interpretativi che avevano pervaso la disciplina anteriore, anche in relazione alla qualificazione della natura della responsabilità dell’ente, considerata meramente vicariale ed, inoltre, ha recepito alcune raccomandazioni internazionali, dando particolare rilievo ai «programas de corporate compliance» che vengono configurati come cause di esclusione della responsabilità penale, se redatti ed attuati secondo le indicazioni contenute nel nuovo art. 31, § 5, c.p., così ponendoli al centro della disciplina della responsabilità dell’ente in un’ottica di prevenzione dei reati che possono realizzarsi nell’attività d’impresa. Lo studioso italiano non può non ravvisare la (quasi) perfetta sovrapponibilità tra la novella del 2015 spagnola e la disciplina dettata dal d.lgs. 231/2001, tanto da poter (fieramente) considerare la normativa nostrana come un modello di esportazione (espressione di Giulio De Simone), certamente adattabile, senza alcun domestico dubbio, nell’alveo di un sistema penale vero e proprio.File | Dimensione del file | Formato | |
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