Il diritto penale francese dell’ambiente è stato forgiato secondo il metodo del diritto penale detto «tecnico», ovvero in stretto collegamento con le regole della vigilanza amministrativa ambientale, la cui violazione il diritto penale provvede spesso a sanzionare. Questa caratteristica tecnica del diritto penale dell’ambiente si spiega, da una parte, in base alla sua collocazione sistematica nel Codice dell’ambiente (e non nel codice penale) e, dall’altra parte, con la stretta dipendenza dall’illecito amministrativo ambientale. Da ciò manca la chiarezza delle incriminazioni spesso definite attraverso la tec- nica del rinvio alla regolamentazione amministrativa. Inoltre, la concorrenza delle sanzioni amministrative mette in discussione il ricorso al diritto penale. Nondimeno, alcune infrazioni penali del Codice dell’ambiente lasciano intra- vedere una determinata «etica» del diritto penale dell’ambiente che tutela principalmente in maniera settoriale le risorse naturali che compongono l’eco- sistema (l’acqua, l’aria, il suolo). Pertanto, tale protezione penale appare un po’ disordinata in ragione di una repressione molto differenziata delle previ- sioni aventi un contenuto spesso equivalente. Tale considerazione non può che invitare a ripensare un diritto penale dell’ambiente più indipendente rispetto alle esigenze del controllo amministrativo e, di conseguenza, più completare alle stesse.

(2018). Tecnica ed etica del diritto penale francese dell'ambiente . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/254989

Tecnica ed etica del diritto penale francese dell'ambiente

Stea, Gaetano
2018-01-01

Abstract

Il diritto penale francese dell’ambiente è stato forgiato secondo il metodo del diritto penale detto «tecnico», ovvero in stretto collegamento con le regole della vigilanza amministrativa ambientale, la cui violazione il diritto penale provvede spesso a sanzionare. Questa caratteristica tecnica del diritto penale dell’ambiente si spiega, da una parte, in base alla sua collocazione sistematica nel Codice dell’ambiente (e non nel codice penale) e, dall’altra parte, con la stretta dipendenza dall’illecito amministrativo ambientale. Da ciò manca la chiarezza delle incriminazioni spesso definite attraverso la tec- nica del rinvio alla regolamentazione amministrativa. Inoltre, la concorrenza delle sanzioni amministrative mette in discussione il ricorso al diritto penale. Nondimeno, alcune infrazioni penali del Codice dell’ambiente lasciano intra- vedere una determinata «etica» del diritto penale dell’ambiente che tutela principalmente in maniera settoriale le risorse naturali che compongono l’eco- sistema (l’acqua, l’aria, il suolo). Pertanto, tale protezione penale appare un po’ disordinata in ragione di una repressione molto differenziata delle previ- sioni aventi un contenuto spesso equivalente. Tale considerazione non può che invitare a ripensare un diritto penale dell’ambiente più indipendente rispetto alle esigenze del controllo amministrativo e, di conseguenza, più completare alle stesse.
2018
Stea, Gaetano
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