A partire dagli studi che l’etologia ha compiuto nel corso degli anni sulle cosiddette “cure parentali”, l’autore sostiene che i comportamenti di cura rappresentano una condizione necessaria ma per nulla sufficiente di educazione. Onde evitare di cadere in forme di naturalismo pedagogico, infatti, occorre recuperare il proprium dell’esperienza umana, ovvero i processi di istruzione, educazione e formazione, che come tali sono esclusivi dell’uomo, in quanto essere in grado di agire in libertà, responsabilità, lógos e intenzionalità. Ne consegue che le cosiddette “pedagogie della cura” rischiano di riproporre nuovamente forme di pedagogia naturalizzante, che non fanno i conti con l’Altro e con i temi della libertà e della responsabilità ad esso connaturati.
Critica della ragion pedagogica e distinzione tra cura ed educazione
BERTAGNA, Giuseppe
2011-01-01
Abstract
A partire dagli studi che l’etologia ha compiuto nel corso degli anni sulle cosiddette “cure parentali”, l’autore sostiene che i comportamenti di cura rappresentano una condizione necessaria ma per nulla sufficiente di educazione. Onde evitare di cadere in forme di naturalismo pedagogico, infatti, occorre recuperare il proprium dell’esperienza umana, ovvero i processi di istruzione, educazione e formazione, che come tali sono esclusivi dell’uomo, in quanto essere in grado di agire in libertà, responsabilità, lógos e intenzionalità. Ne consegue che le cosiddette “pedagogie della cura” rischiano di riproporre nuovamente forme di pedagogia naturalizzante, che non fanno i conti con l’Altro e con i temi della libertà e della responsabilità ad esso connaturati.Pubblicazioni consigliate
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