L’autrice, dopo avere tracciato un breve profilo storico del conflitto, descrive natura, forme, funzioni e fattori che lo determinano e, confortata da un’ampia letteratura, sostiene che esso può essere gestito sia cogliendone l’energia e contestualizzandolo nella società, vale a dire nelle relazioni che lo aggregano o disgregano, sia analizzandolo in base al ruolo che in esso hanno le persone coinvolte. Discute, poi, il tema riferendolo alla scuola, dove il conflitto è inquadrabile nella microsociologia delle organizzazioni e può promanare dal sistema educativo, dall’organizzazione di ogni istituzione scolastica e dal gruppo classe. Esso scatta quando la tensione nata fra due o più soggetti non trova una soluzione preordinata (normativa) pur restando nell’ambito dell’istituzione (la scuola) e dei ruoli (dirigente, docenti, famiglia…). La narrazione è individuata come la migliore strategia per trasformare il conflitto in risorsa, purchè esso sia fatto emergere, rendendo gli stessi protagonisti gestori dell’analisi e guidando l’attenzione su ciò che dall’analisi può essere trovato come soluzione o indizio per prendere decisioni il più possibile condivise.
Gestire il conflitto a scuola: l’ipotesi narrativa
CANNAROZZO, Gregoria
2011-01-01
Abstract
L’autrice, dopo avere tracciato un breve profilo storico del conflitto, descrive natura, forme, funzioni e fattori che lo determinano e, confortata da un’ampia letteratura, sostiene che esso può essere gestito sia cogliendone l’energia e contestualizzandolo nella società, vale a dire nelle relazioni che lo aggregano o disgregano, sia analizzandolo in base al ruolo che in esso hanno le persone coinvolte. Discute, poi, il tema riferendolo alla scuola, dove il conflitto è inquadrabile nella microsociologia delle organizzazioni e può promanare dal sistema educativo, dall’organizzazione di ogni istituzione scolastica e dal gruppo classe. Esso scatta quando la tensione nata fra due o più soggetti non trova una soluzione preordinata (normativa) pur restando nell’ambito dell’istituzione (la scuola) e dei ruoli (dirigente, docenti, famiglia…). La narrazione è individuata come la migliore strategia per trasformare il conflitto in risorsa, purchè esso sia fatto emergere, rendendo gli stessi protagonisti gestori dell’analisi e guidando l’attenzione su ciò che dall’analisi può essere trovato come soluzione o indizio per prendere decisioni il più possibile condivise.Pubblicazioni consigliate
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