Negli ultimi anni il mondo delle attività motorie e sportive è oggetto di profondi cambiamenti legislativi che, in divenire, hanno avuto profonde ricadute sull’organizzazione dei contesti che lo riguardano a partire, in particolare, dalla Legge 08 agosto 2019, n. 86, la c.d. Riforma dello Sport. Questa, con l’intento di “disciplinare il carattere sociale e preventivo-sanitario dell’attività sportiva, quale strumento di miglioramento della qualità della vita e della salute, nonché quale mezzo di educazione e di sviluppo sociale” (art. 5, comma a, Capo II), è stata perfezionata dal successivo D.Leg. del 28 febbraio 2021, n. 36 che, tra l’altro, all’art. 41, capo III, individua e definisce il profilo di nuove figure professionali, ciascuna riconducibile ad un percorso di studi in scienze motorie e sportive: il Chinesiologo di base (laurea triennale L-22); il Chinesiologo sportivo (classe delle lauree magistrali in scienze e tecniche dello sport, LM-68), il Manager dello sport (classe delle lauree magistrali in organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorieLM- 47); il Chinesiologo delle attività motorie preventive ed adattate (classe delle lauree magistrali in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate, LM-67). Va da sé che il riordino dei contesti passa inderogabilmente per un riordino delle professionalità che in questi contesti operano, e il D.Leg. 36/2021 è puntuale nell’esprimere una chiara necessità di tenere insieme profili professionali e formazione universitaria. Infatti, da un’analisi più attenta emerge in prima istanza la volontà del D.Leg. 36/2021 di distanziare i contesti sportivi (palestre della salute) dal contesto sanitario, così come invece precedentemente enunciato negli intenti della L. 86/2019, e di valorizzare il riconoscimento di un “valore culturale, educativo e sociale dell’attività sportiva, quale strumento di miglioramento della qualità della vita e di tutela della salute, nonché quale mezzo di coesione territoriale” (art. 3, comma 2a), valore espresso anche nell’enunciato del successivo comma 2i, che riferisce l’obiettivo di “valorizzare la formazione dei lavoratori sportivi, in particolare dei giovani atleti, al fine di garantire loro una crescita non solo sportiva, ma anche culturale ed educativa […]”. Il cambiamento dei contesti sportivi sembra così essere fortemente collocato in una dimensione bio-psico-sociale, dove l’orientamento educativo è costrutto fondamentale e onnicomprensivo. Purtuttavia lo stesso decreto, nel declarare le professioni sportive (art. 41), riconduce al solo Chinesiologo di base una specifica relazione con il valore educativo delle attività motorie e sportive, riservandogli “la conduzione, gestione e valutazione di attività motorie individuali e di gruppo a carattere compensativo, educativo, ludico-ricreativo e sportivo finalizzate al mantenimento ed al recupero delle migliori condizioni di benessere fisico nelle varie fasce di età attraverso la promozione di stili di vita attivi”; null’altro è definito in riferimento alle altre professioni che sembrano invece orientate ad un ruolo nettamente tecnico, seppur altamente specializzato.

(2023). I contesti e la formazione nelle attività motorie e sportive . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/260149

I contesti e la formazione nelle attività motorie e sportive

Agosti, Valeria;Borgogni, Antonio
2023-01-01

Abstract

Negli ultimi anni il mondo delle attività motorie e sportive è oggetto di profondi cambiamenti legislativi che, in divenire, hanno avuto profonde ricadute sull’organizzazione dei contesti che lo riguardano a partire, in particolare, dalla Legge 08 agosto 2019, n. 86, la c.d. Riforma dello Sport. Questa, con l’intento di “disciplinare il carattere sociale e preventivo-sanitario dell’attività sportiva, quale strumento di miglioramento della qualità della vita e della salute, nonché quale mezzo di educazione e di sviluppo sociale” (art. 5, comma a, Capo II), è stata perfezionata dal successivo D.Leg. del 28 febbraio 2021, n. 36 che, tra l’altro, all’art. 41, capo III, individua e definisce il profilo di nuove figure professionali, ciascuna riconducibile ad un percorso di studi in scienze motorie e sportive: il Chinesiologo di base (laurea triennale L-22); il Chinesiologo sportivo (classe delle lauree magistrali in scienze e tecniche dello sport, LM-68), il Manager dello sport (classe delle lauree magistrali in organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorieLM- 47); il Chinesiologo delle attività motorie preventive ed adattate (classe delle lauree magistrali in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate, LM-67). Va da sé che il riordino dei contesti passa inderogabilmente per un riordino delle professionalità che in questi contesti operano, e il D.Leg. 36/2021 è puntuale nell’esprimere una chiara necessità di tenere insieme profili professionali e formazione universitaria. Infatti, da un’analisi più attenta emerge in prima istanza la volontà del D.Leg. 36/2021 di distanziare i contesti sportivi (palestre della salute) dal contesto sanitario, così come invece precedentemente enunciato negli intenti della L. 86/2019, e di valorizzare il riconoscimento di un “valore culturale, educativo e sociale dell’attività sportiva, quale strumento di miglioramento della qualità della vita e di tutela della salute, nonché quale mezzo di coesione territoriale” (art. 3, comma 2a), valore espresso anche nell’enunciato del successivo comma 2i, che riferisce l’obiettivo di “valorizzare la formazione dei lavoratori sportivi, in particolare dei giovani atleti, al fine di garantire loro una crescita non solo sportiva, ma anche culturale ed educativa […]”. Il cambiamento dei contesti sportivi sembra così essere fortemente collocato in una dimensione bio-psico-sociale, dove l’orientamento educativo è costrutto fondamentale e onnicomprensivo. Purtuttavia lo stesso decreto, nel declarare le professioni sportive (art. 41), riconduce al solo Chinesiologo di base una specifica relazione con il valore educativo delle attività motorie e sportive, riservandogli “la conduzione, gestione e valutazione di attività motorie individuali e di gruppo a carattere compensativo, educativo, ludico-ricreativo e sportivo finalizzate al mantenimento ed al recupero delle migliori condizioni di benessere fisico nelle varie fasce di età attraverso la promozione di stili di vita attivi”; null’altro è definito in riferimento alle altre professioni che sembrano invece orientate ad un ruolo nettamente tecnico, seppur altamente specializzato.
2023
Agosti, Valeria; Borgogni, Antonio
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