Le cosiddette Primavere arabe sono state uno dei punti aurorali di un nuovo protagonismo politico e visivo delle rivolte di massa. Movimenti di resistenza alle storture del presente e capaci di immaginare un futuro instabile per il quale vale la pena di agire anche a costo della vita, le rivolte contemporanee sono anche dei rilevanti fenomeni estetici, che si comunicano attraverso pratiche e gesti di produzione e diffusione audiovisiva. Nonostante l’interesse teorico per questi fenomeni sia ormai evidente nella filosofia politica e nel pensiero critico (da Butler a di Cesare, da Didi-Huberman a Traverso), manca ancora una prospettiva organica sulle azioni di rivolta condotte attraverso le immagini. A partire da queste premesse, dopo aver ricostruito i termini del dibattito in relazione alla natura interconnessa dell’ecosistema mediale contemporaneo, l’intervento intende soffermarsi specificamente sulle possibilità di utilizzo e ‘archiviazione’ che questo contesto ci mette a disposizione per le immagini delle rivolte. Prendendo in considerazione criticamente anche alcune operazioni di found-footage, il saggio cercherà di delineare una nuova possibilità ‘ecologica’ di relazione con questi contenuti mediali, in grado di privilegiare logiche di germinazione rizomatiche e percorsi di lettura non paternalisticamente definiti.
(2023). Testimonianze, immagini inarchiviabili e pratiche visive dei popoli in rivolta [journal article - articolo]. In FATA MORGANA. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/261090
Testimonianze, immagini inarchiviabili e pratiche visive dei popoli in rivolta
Previtali, Giuseppe
2023-01-01
Abstract
Le cosiddette Primavere arabe sono state uno dei punti aurorali di un nuovo protagonismo politico e visivo delle rivolte di massa. Movimenti di resistenza alle storture del presente e capaci di immaginare un futuro instabile per il quale vale la pena di agire anche a costo della vita, le rivolte contemporanee sono anche dei rilevanti fenomeni estetici, che si comunicano attraverso pratiche e gesti di produzione e diffusione audiovisiva. Nonostante l’interesse teorico per questi fenomeni sia ormai evidente nella filosofia politica e nel pensiero critico (da Butler a di Cesare, da Didi-Huberman a Traverso), manca ancora una prospettiva organica sulle azioni di rivolta condotte attraverso le immagini. A partire da queste premesse, dopo aver ricostruito i termini del dibattito in relazione alla natura interconnessa dell’ecosistema mediale contemporaneo, l’intervento intende soffermarsi specificamente sulle possibilità di utilizzo e ‘archiviazione’ che questo contesto ci mette a disposizione per le immagini delle rivolte. Prendendo in considerazione criticamente anche alcune operazioni di found-footage, il saggio cercherà di delineare una nuova possibilità ‘ecologica’ di relazione con questi contenuti mediali, in grado di privilegiare logiche di germinazione rizomatiche e percorsi di lettura non paternalisticamente definiti.| File | Dimensione del file | Formato | |
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