Le “rivoluzioni arabe” ci interrogano a proposito delle dinamiche di cambiamento, anche quelle più sotterranee e complesse, in atto da anni nei paesi arabi del Mediterraneo e che solo certe ricerche etnografiche hanno saputo parzialmente osservare. Il nostro sguardo si focalizza sul Maghreb, dove i processi di trasformazione in corso ci sollecitano sull’apporto delle scienze sociali e umane in rapporto alle modalità di osservare e di svolgere lavori sul campo, ma anche di narrare la complessa eterogeneità e ambiguità della realtà contemporanea. La proposta è allora di concentrarci sul caso marocchino e di ripercorrere la storia delle scienze sociali nei contesti di formazione, andando a capire quali scienze sociali sono state insegnate, quali curricula sono stati prediletti all’interno delle diverse politiche educative che si sono succedute sul territorio marocchino. L’analisi volge a scoprire le complesse interrelazioni tra le materie di studio dell’insegnamento scolastico superiore e universitario e alcune questioni chiave quali quella linguistica, l’uso strumentale dell’Islam, il peso delle ideologie, i progetti di società nascosti dietro alle scelte educative e i principali processi sociopolitici. Tutti segni tangibili dell’eterno rapporto tra ricerca e politica, che si concretizzano in uno specifico contesto nazionale. Il focus dell’articolo è l’analisi della politica educativa marocchina e del suo evolversi a livello storico, in relazione al ruolo delle scienze sociali e dell’educazione islamica nei contesti scolastici dell’insegnamento superiore e nei contesti di formazione universitaria. Oggi, rispetto agli eventi più recenti in atto in Marocco e in Maghreb molti ricercatori hanno scelto di osservarli “dall’interno”, i teatri delle rivolte e delle manifestazioni sono diventati terreno dei loro lavori sul campo. Come cambiano gli oggetti e le modalità di indagare con un così importante cambiamento del contesto sociopolitico? Qual è il ruolo delle scienze sociali e dell’educazione islamica come materie di insegnamento nei contesti scolastici e come modalità di analisi e di approccio alla realtà contemporanea, rispetto alle dinamiche di cambiamento in atto? Tali interrogativi rinnovano il dibattito tra ricerca e politica (tra ricerca e centri di formazione alla stessa), invitandoci ad indagare il nesso mobile – all’interno dell’area mediterranea – tra etnografie, scelte formative e politiche educative, nei singolari contesti maghrebini contemporanei in divenire.
Etnografie e lavori sul campo in Maghreb e in Marocco: prima e dopo le «rivoluzioni»
GANDOLFI, Paola
2011-01-01
Abstract
Le “rivoluzioni arabe” ci interrogano a proposito delle dinamiche di cambiamento, anche quelle più sotterranee e complesse, in atto da anni nei paesi arabi del Mediterraneo e che solo certe ricerche etnografiche hanno saputo parzialmente osservare. Il nostro sguardo si focalizza sul Maghreb, dove i processi di trasformazione in corso ci sollecitano sull’apporto delle scienze sociali e umane in rapporto alle modalità di osservare e di svolgere lavori sul campo, ma anche di narrare la complessa eterogeneità e ambiguità della realtà contemporanea. La proposta è allora di concentrarci sul caso marocchino e di ripercorrere la storia delle scienze sociali nei contesti di formazione, andando a capire quali scienze sociali sono state insegnate, quali curricula sono stati prediletti all’interno delle diverse politiche educative che si sono succedute sul territorio marocchino. L’analisi volge a scoprire le complesse interrelazioni tra le materie di studio dell’insegnamento scolastico superiore e universitario e alcune questioni chiave quali quella linguistica, l’uso strumentale dell’Islam, il peso delle ideologie, i progetti di società nascosti dietro alle scelte educative e i principali processi sociopolitici. Tutti segni tangibili dell’eterno rapporto tra ricerca e politica, che si concretizzano in uno specifico contesto nazionale. Il focus dell’articolo è l’analisi della politica educativa marocchina e del suo evolversi a livello storico, in relazione al ruolo delle scienze sociali e dell’educazione islamica nei contesti scolastici dell’insegnamento superiore e nei contesti di formazione universitaria. Oggi, rispetto agli eventi più recenti in atto in Marocco e in Maghreb molti ricercatori hanno scelto di osservarli “dall’interno”, i teatri delle rivolte e delle manifestazioni sono diventati terreno dei loro lavori sul campo. Come cambiano gli oggetti e le modalità di indagare con un così importante cambiamento del contesto sociopolitico? Qual è il ruolo delle scienze sociali e dell’educazione islamica come materie di insegnamento nei contesti scolastici e come modalità di analisi e di approccio alla realtà contemporanea, rispetto alle dinamiche di cambiamento in atto? Tali interrogativi rinnovano il dibattito tra ricerca e politica (tra ricerca e centri di formazione alla stessa), invitandoci ad indagare il nesso mobile – all’interno dell’area mediterranea – tra etnografie, scelte formative e politiche educative, nei singolari contesti maghrebini contemporanei in divenire.File | Dimensione del file | Formato | |
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