Ever since the Politecnico di Milano was founded in 1863, it has had on its staff many important professors of Jewish origin. This paper analyzes the contribution to teaching and research of these professors, and concludes with an analysis of the consequences of racial government policy. Among the numerous cases analyzed is that of Max Abraham, a German mathematician and physicist of international fame, who, in April 1915, was accused by the pro-Mussolini newspaper «Il Popolo d’Italia» of being a spy for William II’s Germany. As a result, he was targeted by students and he felt obliged to suspend himself voluntarily from teaching, his suspension would become permanent. During the years of fascism and its racial policies, professors, researchers and assistants were blacklisted and removed from the Politecnico. This paper provides descriptive analyses of the cases of two such professors: Rachele Bice Neppi and Mario Giacomo Levi. Levi was purged from the Politecnico but the important role he played in the regime’s autarkic policy meant he continued to work in an unofficial role until the end of 1941. As regards primary sources, the paper analyzes personal files and documentation held in the historical archives of the Politecnico, together with documentation that, as yet, is uncatalogued and only recently made accessible to academics – the Fondo Israeliti. This collection is held in the Cittadella degli Archivi of Milan City Council and dedicated to the census of Milan’s Jewish community.

Sin dalla sua fondazione (1863), il Politecnico di Milano ha avuto al suo interno diversi e significativi casi di professori di origine ebraica. In questo articolo sarà analizzato il contributo didattico e scientifico di tali docenti, lasciando nella parte conclusiva un’analisi delle conseguenze dell’applicazione dei provvedimenti razziali. Tra i diversi casi trattati, sarà approfondito quello di Max Abraham, fisico matematico tedesco di statura internazionale che nell’aprile del 1915 fu ritenuto dal giornale mussoliniano «Il Popolo d’Italia» una spia al soldo della Germania guglielmina e per questo subì diverse contestazioni da parte degli studenti e fu costretto a un’autosospensione dall’insegnamento, poi divenuta definitiva. Negli anni del fascismo e quindi con l’applicazione dei provvedimenti razziali verranno elencati i docenti, i ricercatori e gli assistenti che furono allontanati dall’Ateneo. Tra questi saranno descritti analiticamente i casi di Rachele Bice Neppi e quello di Mario Giacomo Levi, che fu epurato dal Politecnico, ma che per il suo ruolo primario nella politica autarchica del regime proseguì ufficiosamente i propri incarichi fino a tutto il 1941. Dal punto di vista delle fonti primarie, la relazione sarà fondata sullo spoglio dei fascicoli personali e della documentazione conservata presso l’Archivio storico di Ateneo e sull’analisi della documentazione, ancora non catalogata e solo di recente resa accessibile agli studiosi, che compone il Fondo Israeliti, dedicato al censimento degli ebrei milanesi e conservato alla Cittadella degli Archivi del Comune di Milano.

(2020). La presenza e il contributo dei professori ebrei al Politecnico di Milano (1863-1939) [journal article - articolo]. In ANNALI DI STORIA DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/261930

La presenza e il contributo dei professori ebrei al Politecnico di Milano (1863-1939)

Morosini, Stefano
2020-01-01

Abstract

Ever since the Politecnico di Milano was founded in 1863, it has had on its staff many important professors of Jewish origin. This paper analyzes the contribution to teaching and research of these professors, and concludes with an analysis of the consequences of racial government policy. Among the numerous cases analyzed is that of Max Abraham, a German mathematician and physicist of international fame, who, in April 1915, was accused by the pro-Mussolini newspaper «Il Popolo d’Italia» of being a spy for William II’s Germany. As a result, he was targeted by students and he felt obliged to suspend himself voluntarily from teaching, his suspension would become permanent. During the years of fascism and its racial policies, professors, researchers and assistants were blacklisted and removed from the Politecnico. This paper provides descriptive analyses of the cases of two such professors: Rachele Bice Neppi and Mario Giacomo Levi. Levi was purged from the Politecnico but the important role he played in the regime’s autarkic policy meant he continued to work in an unofficial role until the end of 1941. As regards primary sources, the paper analyzes personal files and documentation held in the historical archives of the Politecnico, together with documentation that, as yet, is uncatalogued and only recently made accessible to academics – the Fondo Israeliti. This collection is held in the Cittadella degli Archivi of Milan City Council and dedicated to the census of Milan’s Jewish community.
articolo
2020
Sin dalla sua fondazione (1863), il Politecnico di Milano ha avuto al suo interno diversi e significativi casi di professori di origine ebraica. In questo articolo sarà analizzato il contributo didattico e scientifico di tali docenti, lasciando nella parte conclusiva un’analisi delle conseguenze dell’applicazione dei provvedimenti razziali. Tra i diversi casi trattati, sarà approfondito quello di Max Abraham, fisico matematico tedesco di statura internazionale che nell’aprile del 1915 fu ritenuto dal giornale mussoliniano «Il Popolo d’Italia» una spia al soldo della Germania guglielmina e per questo subì diverse contestazioni da parte degli studenti e fu costretto a un’autosospensione dall’insegnamento, poi divenuta definitiva. Negli anni del fascismo e quindi con l’applicazione dei provvedimenti razziali verranno elencati i docenti, i ricercatori e gli assistenti che furono allontanati dall’Ateneo. Tra questi saranno descritti analiticamente i casi di Rachele Bice Neppi e quello di Mario Giacomo Levi, che fu epurato dal Politecnico, ma che per il suo ruolo primario nella politica autarchica del regime proseguì ufficiosamente i propri incarichi fino a tutto il 1941. Dal punto di vista delle fonti primarie, la relazione sarà fondata sullo spoglio dei fascicoli personali e della documentazione conservata presso l’Archivio storico di Ateneo e sull’analisi della documentazione, ancora non catalogata e solo di recente resa accessibile agli studiosi, che compone il Fondo Israeliti, dedicato al censimento degli ebrei milanesi e conservato alla Cittadella degli Archivi del Comune di Milano.
Morosini, Stefano
(2020). La presenza e il contributo dei professori ebrei al Politecnico di Milano (1863-1939) [journal article - articolo]. In ANNALI DI STORIA DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/261930
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