Al riconoscimento di questa serie di legami fra forme del costruire e forme del dissesto è associata la possibilità di prevedere il comportamento atteso di componenti costruttive, eventualmente ancora prima, in certi casi, della manifestazione dei primi segni di danneggiamento. Il repertorio di forme di dissesto si basa su osservazioni di tipo fenomenologico e qualitativo, relative a un numero di casi significativo, in assenza di un censimento complessivo. La loro individuazione ne consente il riconoscimento come esempi-tipo rendendo possibile una forma di pre-diagnosi diretta. La manifestazione del danneggiamento è uno degli aspetti dai quali partire per risalire alla causa del fenomeno di dissesto in atto: il carattere di tipicità di molti fenomeni, e il loro stretto rapporto con il carattere costruttivo, consentono con buona approssimazione di evidenziare le criticità strutturali anche in assenza della esaustiva conoscenza di tutti gli stati pregressi di danno del manufatto e in assenza di svolgimento di indagini diagnostiche più approfondite. D’altra parte spesso la mancanza di manifestazioni di danneggiamento quali lesioni e deformazioni, non esclude la presenza di una situazione di stress meccanico: essa può rimanere latente, assorbita parzialmente dalla deformabilità della malta, o semplicemente “occultata” dalla stessa modalità costruttiva dell’edilizia storica veneziana, che fa riferimento alla cosiddetta concezione trutturale. L’analisi dei fenomeni si è basata sulla lettura del quadro fessurativo e deformativo, facendo riferimento a un sistema di lettura codificato. Sia nel caso dell’individuazione di meccanismi che di cinematismi si tratta di evidenziare casi, attraverso indizi più o meno probatori, che consentano di mettere in relazione lo stato di sforzo a quello deformativo. Se il caso di Venezia consente di individuare tali casi con una certa semplicità tanto sono macroscopici i fenomeni, solo raramente i danni riguardano una sola componente o sono associabili ad un preciso e individuabile fenomeno: nella maggior parte dei casi essi si manifestano insieme ad altre patologie e di queste ne sono solo una parziale espressione, i cui aspetti spesso si combinano in un quadro più generale in cui anche altri fenomeni sono osservabili.

Il "congegno delle parti" e il comportamento nel tempo: repertorio delle forme di dissesto

MIRABELLA ROBERTI, Giulio;BONDANELLI, Michele
2011-01-01

Abstract

Al riconoscimento di questa serie di legami fra forme del costruire e forme del dissesto è associata la possibilità di prevedere il comportamento atteso di componenti costruttive, eventualmente ancora prima, in certi casi, della manifestazione dei primi segni di danneggiamento. Il repertorio di forme di dissesto si basa su osservazioni di tipo fenomenologico e qualitativo, relative a un numero di casi significativo, in assenza di un censimento complessivo. La loro individuazione ne consente il riconoscimento come esempi-tipo rendendo possibile una forma di pre-diagnosi diretta. La manifestazione del danneggiamento è uno degli aspetti dai quali partire per risalire alla causa del fenomeno di dissesto in atto: il carattere di tipicità di molti fenomeni, e il loro stretto rapporto con il carattere costruttivo, consentono con buona approssimazione di evidenziare le criticità strutturali anche in assenza della esaustiva conoscenza di tutti gli stati pregressi di danno del manufatto e in assenza di svolgimento di indagini diagnostiche più approfondite. D’altra parte spesso la mancanza di manifestazioni di danneggiamento quali lesioni e deformazioni, non esclude la presenza di una situazione di stress meccanico: essa può rimanere latente, assorbita parzialmente dalla deformabilità della malta, o semplicemente “occultata” dalla stessa modalità costruttiva dell’edilizia storica veneziana, che fa riferimento alla cosiddetta concezione trutturale. L’analisi dei fenomeni si è basata sulla lettura del quadro fessurativo e deformativo, facendo riferimento a un sistema di lettura codificato. Sia nel caso dell’individuazione di meccanismi che di cinematismi si tratta di evidenziare casi, attraverso indizi più o meno probatori, che consentano di mettere in relazione lo stato di sforzo a quello deformativo. Se il caso di Venezia consente di individuare tali casi con una certa semplicità tanto sono macroscopici i fenomeni, solo raramente i danni riguardano una sola componente o sono associabili ad un preciso e individuabile fenomeno: nella maggior parte dei casi essi si manifestano insieme ad altre patologie e di queste ne sono solo una parziale espressione, i cui aspetti spesso si combinano in un quadro più generale in cui anche altri fenomeni sono osservabili.
book chapter - capitolo di libro
2011
Trovò, Francesco; Doglioni, Francesco; MIRABELLA ROBERTI, Giulio; Bondanelli, Michele
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