Nella Compagnia di Gesù appena fondata, la vita del missionario Silvestro Landini (1503?-1554) è un esempio significativo della relazione che si istituisce tra la spiritualità ignaziana e la nuova forma di apostolato presso i poveri delle campagne concepita dai gesuiti, e considerata dalla storiografia una delle esperienze religiose e culturali più rilevanti di età moderna. Attraverso l’analisi dei documenti coevi e posteriori, si rendono evidenti alcune articolazioni centrali della cultura spirituale e comportamentale gesuitica; in particolare si analizza il costituirsi del nucleo interiore di Landini in rapporto con la duttilità delle sue scelte d’azione nelle campagne. La verifica fa emergere come quello che nell’esperienza landiniana (sorretta direttamente da Ignazio di Loyola) rappresenta l’esito di una riflessione personale sulle proprie esigenze spirituali e sugli strumenti da applicare all’apostolato, costituisce il postulato della missione rurale successiva (secc. XVII-XVIII), dove le scelte di Landini trasmesse dalla tradizione vengono elaborate a fondamento di un sistema di persuasione e di condivisione, metodologicamente avanzato e spesso contestato per l’accrescersi e il complicarsi delle sue componenti esteriori, teatrali e spettacolari (su questi aspetti dell’azione missionaria tra XVII e XVIII secolo, l’A. ha condotto studi approfonditi).
«Siendo y mostrándose». Silvestro Landini missionario gesuita: fondamenti spirituali di un modello di apostolato (1540-1554)
MAJORANA, Bernadette
2011-01-01
Abstract
Nella Compagnia di Gesù appena fondata, la vita del missionario Silvestro Landini (1503?-1554) è un esempio significativo della relazione che si istituisce tra la spiritualità ignaziana e la nuova forma di apostolato presso i poveri delle campagne concepita dai gesuiti, e considerata dalla storiografia una delle esperienze religiose e culturali più rilevanti di età moderna. Attraverso l’analisi dei documenti coevi e posteriori, si rendono evidenti alcune articolazioni centrali della cultura spirituale e comportamentale gesuitica; in particolare si analizza il costituirsi del nucleo interiore di Landini in rapporto con la duttilità delle sue scelte d’azione nelle campagne. La verifica fa emergere come quello che nell’esperienza landiniana (sorretta direttamente da Ignazio di Loyola) rappresenta l’esito di una riflessione personale sulle proprie esigenze spirituali e sugli strumenti da applicare all’apostolato, costituisce il postulato della missione rurale successiva (secc. XVII-XVIII), dove le scelte di Landini trasmesse dalla tradizione vengono elaborate a fondamento di un sistema di persuasione e di condivisione, metodologicamente avanzato e spesso contestato per l’accrescersi e il complicarsi delle sue componenti esteriori, teatrali e spettacolari (su questi aspetti dell’azione missionaria tra XVII e XVIII secolo, l’A. ha condotto studi approfonditi).File | Dimensione del file | Formato | |
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